Gattino scuoiato vivo: ad Angri una fiaccolata per Leone, Enpa presenta denuncia

Presidente nazionale Enpa: "Paura all’idea che gente così sia a piede libero"

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Angri.  

Era stato battezzato Leone dai veterinari che lo hanno soccorso e che hanno tentato di salvarlo, purtroppo senza successo. E lui con tutta la forza aveva lotatto, fino alla fine. Ma il suo corpicino, martoriato da una mano crudele, non ha retto. C'è sconcerto e dolore per la morte del gattino scuoiato vito e ritrovato agonizzante in strada ad Angri. 

Unanime la condanna da parte di cittadini, amministratori locali e politici su quanto accaduto. In onore del piccolo gattino, per chiedere giustizia e manifestare contro la violenza immane subita, il canile di Cava de' Tirreni, che sin dal primo momento ha preso in cura l'animale, ha organizzato una fiaccolata domenica prossima 17 dicembre, con partenza alle ore 18 dalla chiesa di Sant'Antonio di via Orta Loreto ad Angri, il comune del Salernitano dove l'animale era stato recuperato da un medico in gravissime condizioni.

"Sei diventato il Leone di tutti, ma oggi è un giorno di grande dolore per chi ti ha amato. Ci hai lasciati circondato, però, fino alla fine da quell'amore che questo crimine senza precedenti non ti ha permesso di conoscere prima. Il nostro cuore è pieno di dolore, ti abbracciamo forte perché ora possiamo farlo senza farti male", il commosso addio dei volontari. 

Il corpo dell'animale è stato sottoposto all'autopsia e il veterinario che se ne è occupato, fa sapere il canile, sta preparando anche un fascicolo da presentare alla Procura.

Su ciò che può essere accaduto al gatto non c’è ancora certezza, a parte il fatto che le ferite non sono state provocate da un altro animale. 

Intanto, Enpa ha presentato denuncia attraverso il suo ufficio legale e l’avvocato Enpa Claudia Ricci

“Scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada. Non è solo orrore, disprezzo e sdegno quello che proviamo – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – ma anche paura all’idea che gente così sia a piede libero e rabbia perché le conseguenze per chi compie certe oscenità non sono mai sufficientemente proporzionate alla gravità dei fatti. Come Ente Nazionale Protezione Animali abbiamo presentato denuncia contro ignoti affinché questa morte atroce non cada nel vuoto. Contiamo sul lavoro delle Forze dell’Ordine e chiediamo l’aiuti di tutti. Se qualcuno avesse visto qualcosa si faccia avanti, anche in forma anonima. La persona che ha commesso un atto così crudele è una persona pericolosa. Per questo anche stavolta chiediamo ancora una volta che venga riconosciuta la pericolosità sociale per chi compie questi reati contro gli animali. Ogni giorno rimandato potrebbe significare la condanna di una donna, di un uomo, di un bambino o di un altro animale. Bisogna agire subito”.