Fonderie Pisano, il braccio di ferro continua: Comitato all'attacco

Dopo l'audizione in commissione ambiente dell'ingegnere Ciro Pisano

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Salerno.  

"Abbiamo appreso dalla stampa l’audizione dell’ingegnere Ciro Pisano a palazzo di città su invito del presidente della Commissione ambiente Arturo Iannelli. L’amministratore delegato delle Fonderie Pisano racconta ancora una volta la storia della delocalizzazione, chiedendo aiuto per individuare una nuova area a Salerno". Comincia così la nota a firma del comitato "Salute e vita", a proposito della vicenda dell'impianto di via Dei Greci.

"Il nostro comitato, nato nel 2003, si è già trovato a confrontarsi con questa richiesta della proprietà delle Fonderie Pisano. Nel 2015 fu l’Asi, guidata dall’allora presidente Gianluigi Cassandra, ad individuare a Salerno tre aree consone ad ospitare l’opificio industriale di Fratte. Anche allora i Pisano elemosinavano uno spazio adeguato alle loro esigenze produttive ed il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Salerno propose tre siti papabili alla delocalizzazione e rispondenti alle esigenze della proprietà:

-  L’area della ex Pennitalia, la più vasta con oltre 19 ettari, indicata anche dalla CGIL di Salerno;

- L’area dell’ex Ideal Standard di circa 10 ettari;

- L’area della ex Fonditori Salerno di circa 5 ettari", si legge nella nota a firma del presidente Forte.

Da allora, però, una soluzione ancora non è stata trovata. "Ferisce l’atteggiamento della politica a Salerno, che ha la responsabilità di non sapere o non voler affrontare una questione che ci affligge da decenni. Chiediamo alla commissione ambiente di essere ascoltati perché su questo tema possiamo dare, come abbiamo fatto negli ultimi anni, un contributo concreto per raccontare la verità, per portare i fatti nei luoghi della politica salernitana", il monito di Forte

Per il Comitato "Salute e vita" i cittadini di Salerno "hanno il diritto di vivere in salute in un ambiente salubre e non potranno mai farlo se la politica non dimostra di essere in grado di difendere questi diritti. È davvero frustrante osservare come pur cambiando gli interpreti della politica locale, negli ultimi 20 anni non si sia fatto nemmeno un passo avanti verso la soluzione della questione ambientale in città. Ogni volta è come se si ricominciasse da capo, senza una memoria storica, senza qualcuno che sappia prendersi la responsabilità di fermare questo circo di omertà. La nostra associazione con i suoi iscritti, con il suo bagaglio di lotte, di richieste di aiuto, di momenti di confronto pubblici merita l’ascolto di chi si è candidato a governare la nostra città ma purtroppo ha dimostrato di non conoscerne la recente storia".