Violenza a Santa Teresa, gli organizzatori del torneo: "Noi siamo parte lesa"

“Da anni siamo protagonisti di atti benefici e di solidarietà, cerchiamo di donare sorrisi a tutti”

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Salerno.  

Quanto accaduto ieri a Santa Teresa non rappresenta lo spirito del Santa Teresa Beach Soccer. A chiarirlo in una nota è Giuseppe Liguori Guercio, presidente del "Santa Teresa Beach Soccer", lo storico torneo di calcio sulla sabbia che si tiene ogni anno sull'arenile di Santa Teresa a Salerno.

Lunedì pomeriggio si sono vissuti istanti di tensione a seguito di un  tentato furto, sventato dalla folla che ha reagito con violenza, scagliandosi contro l'autore. Una sequenza condannata fermamente dagli organizzatori del torneo.

"In seguito ai fatti di violenza accaduti nella giornata di ieri presso l’arenile di Santa Teresa, in quanto organizzatori del Torneo che da anni oramai è simbolo di questa città, ci dichiariamo innanzitutto mortificati per la vicenda. Ma in fondo anche noi siamo parte lesa, perchè incolpevoli di una cosa che non solo non ci rappresenta ma non rappresenta il nostro concetto di salernitanità. Per cui ci sembrano ingenerose certe accuse ricevute in questi ultimi giorni sui social e nei vari gruppi e pagine locali", si legge nella nota diffusa dal presidente Liguori Guercio. "Vi riassumo quanto successo: un ragazzo straniero, evidentemente ubriaco, è stato beccato a rubare da alcuni ragazzi sulla spiaggia, che resisi conto di quanto stavo succedendo hanno iniziato a picchiarlo, cosa che ci tengo a chiarire, non giustifico minimamente. Infatti io e il mio staff siamo intervenuti per placare la situazione ma siamo riusciti solo in parte a sedare il tutto. In assenza di forze dell’ordine mi sono reso responsabile e ho accompagnato il ragazzo in caserma.
La violenza non rappresenta né me, né tantomeno il mio staff, da anni la mia associazione è protagonista di atti benefici e di solidarietà, cerchiamo di donare sempre un maggiore sorriso a chi ha bisogno e chi sente la necessità di un aiuto. Seguo da anni un progetto in Mali con i bambini maliani, per trasmettere loro i valori dello sport, quello sano e quello istruttivo. Lasciate certe offese fuori, non voglio che rovinino quanto di bello, nel nostro piccolo, stiamo facendo per la nostra comunità e per la nostra meravigliosa Salerno", conclude Giuseppe Liguori Guercio.