Questa mattina, a 25 anni dalla frana che causò 160 vittime tra Bracigliano, Siano, Quindici e San Felice a Cancello e Sarno, in Piazza 5 maggio, nella sede del teatro “De Lise” si è svolta una cerimonia di commemorazione della tragedia del 5 maggio 1998. Il centro cittadino, dopo un eccezionale evento piovoso venne sommerso da fango e detriti che causarono la morte di 137 persone e la distruzione di centinaia di abitazioni.
Il Consiglio Comunale, nel riconoscere lo straordinario contributo offerto dalle forze dell'ordine e dai volontari ha attribuito la cittadinanza onoraria a chi salvò tante vite: Esercito, Caritas, Guardia di Finanza , Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Carabinieri, intervenuti in soccorso dei cittadini sarnesi.
Il monito di Fabrizio Curcio
Alla cerimonia era presente anche Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile Nazionale. “Sarno è una tragedia nazionale, non dimentichiamo il dolore che ha provocato quell’evento e dal quale il sistema di protezione civile è riuscito ad apprendere lezioni importanti – ha detto Curcio – Da Sarno nasce tutta la filiera dell’allertamento, nasce il monitoraggio del territorio, nasce il potenziamento dell’analisi pluviometrica. Nasce il sistema previsionale meteorologico che oggi noi conosciamo e che ancora opera”. Il capo dipartimento della Protezione Civile, inoltre, ha ribadito la necessità di lavorare sul fronte della prevenzione: “Ci occupiamo di prevenzione solo durante l’emergenza e invece dobbiamo ragionare e spingere molto sulle attività previsionali e di prevenzione”.
Le parole di Italo Giulivo, direttore della Protezione Civile regionale
"Oggi ci esercitiamo perché quello che è accaduto quella volta non accada più". A dirlo è il direttore della Protezione Civile della Regione Campania. "Oggi è il giorno della memoria", ha aggiunto Giulivo. "Da lì è nato il sistema di allertamento di protezione civile ed i comuni hanno redatto i piani di protezione civile". Nell'ambito dell'esercitazione è stato allestito anche un apposito campo di accoglienza per simulare tutto l'iter da mettere in campo in caso di emergenza. Una prova per testare il corretto funzionamento e la tenuta del sistema di Protezione Civile, basato sulla previsione e prevenzione oltre che sugli interventi in emergenza. L'esercitazione ha preso il via proprio da una allerta meteo e ha mostrato sul campo quale sarebbe oggi, a 25 anni di distanza, la risposta del sistema di Protezione Civile. Sono stati simulati, inoltre, la ricerca dispersi a seguito di una colata di fango, il soccorso a feriti, il recupero di un animale bloccato in montagna, il soccorso di un ferito nel fiume, le operazioni di rimozione materiali detritici da una vasca. Nella prova sono stati impegnati i volontari con i mezzi della colonna mobile regionale, Soccorso Alpino, le unità cinofile, squadre ed elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Regione Campania.