E’ un dolore che non va mai più via e che in giorni come questo si fa sentire anche di più. Un anno dopo il tragico femminicidio di Anna Borsa, la 30enne uccisa a sangue freddo dall’ex compagno davanti al salone di parrucchiere nel quale lavorava, il fratello Vincenzo chiede ancora giustizia e sottolinea, ancora una volta, l'importanza di denunciare.
E’ un giorno triste per la città di Pontecagnano Faiano. Oggi la comunità ricorda quel tragico delitto e la ragazza dagli “occhi di cristallo”, uccisa dall’uomo che diceva di amarla.
Il fratello Vincenzo continua a chiedere giustizia : "Un dolore inimmaginabile"
“Oggi, come un anno fa, un dolore straziante. - commenta il fratello della vittima, Vincenzo Borsa - La mia mente è ferma a quel momento. Mia sorella non meritava tutto questo ed io vorrei solo giustizia per dare un po’ di pace ad Anna, lassù, a me e ai miei genitori. Anna mi manca ogni giorno. Non so come faremo senza di lei, ma sono anche sicuro che una parte di lei è dentro di me, e finché io vivrò, lei sarà con me. Ho tatuato un cuore verde per lei: è un simbolo che ci univa. Un simbolo di speranza, una promessa”, il ricordo.
A un anno dalla morte, la città si stringe nel ricordo di Anna Borsa. L’evento ha segnato in modo indelebile la comunità. “E’ stata una tragedia che ha segnato le coscienze di tutti i cittadini di Pontecagnano”, ha detto il sindaco Giuseppa Lanzara.
Da quel giorno, Tantissime sono state le iniziative messe in campo dalla famiglia e dall’amministrazione comunale per mantenere vivo il ricordo della giovane e affinché non ci siano più storie come quella di Anna: campagne di sensibilizzazione, fiaccolate, fino anche alla creazione di un centro antiviolenza a lei dedicato. Dalla tragedia c’è stato tanto lavoro, che ha portato alla costruzione e al rafforzamento di alcuni servizi. Sono stati presentati progetti importanti, come il recupero dell’ex Camino Real, per 2,5 milioni di euro, da dedicare alla creazione di un centro di eccellenza a favore delle donne, che possa diventare non solo un punto di denuncia, ma anche di opportunità e lavoro, che possa renderle indipendenti.
Ma oggi, con ancor già forza, l’appello unanime è quello a denunciare
“L’obiettivo di sensibilizzare tutti e dare coraggio alle donne in difficoltà. Affinché prendano spunto da quello che è successo a mia sorella, e trovino in lei un po’ di forza per denunciare. Domani può essere troppo tardi”, sottolinea il fratello Vincenzo.
"Abbiamo realizzato una app anonima, che si collega direttamente alla polizia municipale e gli assistenti, che le donne in difficoltà possono utilizzare per segnalare gli episodi di violenza E’ importantissimo, necessario, ribadire la necessità di denunciare. La storia di Anna ne è un esempio. Se avesse denunciato l’ex compagno, e avesse avuto più cinismo, magari ad oggi non saremmo qui. E’ importante denunciare, anche quando ci sono episodi che possono sembrare “banali”. La violenza non si risolve mai con un chiarimento in famiglia. E’ necessario che la segnalazione parta in tempo utile”.
Anna e l'amore per gli animali: domani l'inaugurazione di un'area di sgambamento
E domani, per onorare l’amore che la ragazza provava per gli amici a quattro zampe, sarà inaugurata l’area di sgambamento per animali, alle ore 10, in Via Mar Mediterraneo - Case Parrilli.
“E’ stato fatto tanto, ma il sogno di Anna era quello di avere un canile tutto suo. Cercherò in tutti i modi di esaudire questo suo desiderio. Un piccolo passo sarà domani, quando ci sarà l’inaugurazione dell’area. Sono sicuro che anche Anna sarà lì con noi”, le parole del fratello Vincenzo.