Non un semplice scontro politico, ma “una battaglia trasversale, bipartisan, che coinvolge cittadini e rappresentanti di diversi partiti”. Sant’Egidio del Monte Albino ribadisce il suo “No” al forno crematorio. Nel pomeriggio di martedì, centinaia di cittadini, insieme ad alcuni rappresentanti di minoranza, si sono recati presso la casa comunale per incontrare il sindaco Antonio La Mura in merito alla faccenda. Una protesta civile, ma ferma, per sottolineare, ancora una volta, una forte volontà.
Ma l’incontro non è mai avvenuto, in quando il primo cittadino era assente.
Una mobilitazione pacifica che arriva nonostante il grande successo del Referendum popolare dello scorso giugno, dove 2300 elettori si recarono alle urne e, di questi, oltre il 91% disse "No" al forno crematorio. A pochi mesi dalla decisione, si torna a parlare dell’impianto ed il progetto sembrerebbe andare avanti, nonostante il parere dei residenti e “senza una vera consultazione con le forze di opposizione” che, stando a quando sottolinea il consigliere Roberto Marrazzo, da circa due mesi chiedono la convocazione di un consiglio monotematico sull’impianto.
Per i rappresentanti Coraggio Sant’Egidio, Roberto Marrazzo, Mario Cascone, Annapia Strianese e Francesco Marrazzo, si tratta di “un’ignobile farsa”
“Il Sindaco ha già deciso di far realizzare il forno crematorio ma sta tergiversando per preparare l’opinione pubblica ad ingoiare questa pillola amarissima”, hanno dichiarato i rappresentanti del gruppo che, insieme al comitato No forno, prosegue la sua battaglia contro la realizzazione dell’impianto.
“La verità è che il Sindaco, sembrerebbe aver già definito con il Concessionario gli accordi per riavviare i lavori, ma sta ritardando l’annuncio per preparare “tutti” all’ineluttabilità della scelta”, l’accusa.
E sulla mobilitazione di martedì: “Se il sindaco non sapeva del nostro arrivo, come mai quando siamo arrivati abbiamo già trovato i vigili urbani? - sottolinea l’avvocato Marrazzo - Dopo qualche minuto sono arrivati anche i Carabinieri, siamo stati tutti identificati”.
“I Consiglieri di opposizione hanno chiesto il 9 dicembre la convocazione del Consiglio Comunale sul forno crematorio ed il 27 gennaio per iscritto, dopo tante richieste verbali, hanno inviato un nuovo sollecito per la convocazione. Il sindaco - prosegue - è da due mesi non convoca il Consiglio regolarmente richiesto, in barba al Regolamento ed allo Statuto Comunale”.
Il consigliere Marrazzo ha, inoltre, ribadito i motivi alla base del No al forno crematorio.
"L’aspetto che ci preoccupa maggiormente è quello ambientale. Si tratta di un intervento invasivo. Il territorio dell’Agro Sarnese Nocerino è già martoriato da una densità abitativa di 1890 abitati per km quadrato. Il forno crematorio sarebbe un altro elemento di rischio, che non si sposa con la conformazione del Comune, visto anche come porta d’ingresso alla Costiera Amalfitana. Sarebbe quindi un “tappo definitivo” allo sviluppo della città. Invece di andare verso la transizione ecologica, andiamo nel senso opposto. Di poi c’è da sottolineare che si tratta di un impianto che non apporta nessun vantaggio al Comune, che non riceve alcuna royalty o canone. Inoltre, il piano economico e finanziario di tutta l’opera è di 18,5 milioni di cui ben 12 milioni per il forno: c’è quindi un’enorme sperequazione verso i vantaggi del concessionario. Inoltre, l’impianto non risponde a nessuna esigenza della città. Sant’Egidio registra circa 50 decessi l’anno, e la maggior parte dei defunti vengono trasferiti ai cimiteri delle vicine città dell’Agro. L’impianto è tarato su 2700".
Non solo. Il consigliere di opposizione ha anche sottolineato che, in provincia di Salerno, esistono già due forni crematori, a Cava de' Tirreni e Montecorvino Rovella.
“Oggi scriveremo al prefetto per sollecitare la convocazione del consiglio. - e aggiunge - Nelle fasi delle trattative con il concessionario, noi come opposizioni non siamo mai stati presenti, né i cittadini del comitato “No forno”. Rimane per noi una vicenda oscura di cui interesseremo anche la magistratura”.
“La città si è espressa in maniera chiara. Noi riteniamo che davanti a una manifestazione di volontà così forte, l’amministrazione non può restare impassibile. La tutela della salute e dell’ambiente per noi è prioritaria. E’ ingiusto semplificare la vicenda a una semplice battaglia politica”, conclude il consigliere Marrazzo.