Salerno scende al 97° posto nella classifica sulla Qualità della vita 2022

Nell'indagine condotta dal Sole24 la provincia perde 8 posizioni. Celano: "Dati rattristanti"

salerno scende al 97 posto nella classifica sulla qualita della vita 2022

Bicchielli: “Se Salerno non ha una qualità di vita degna di tale nome, la colpa è di chi guida la città". Tommasetti (Lega): “Salerno sprofonda, De Luca non illuda con le Luci d’Artista”.

Salerno.  

Dalla consueta indagine condotta dal Sole 24 sulla qualità della vita, le province della Campania ne escono sconfitte. L’inchiesta socio-economica del quotidiano di Confindustria, giunta alla sua 33esima edizione, fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori, di cui 40 aggiornati al 2022. 

Dall'analisi si aggrava il divario nord-sud: le province italiane in cui si vive meglio sono Bologna, che per la quinta volta in 33 anni è prima, Bolzano e Firenze. Il fondo della classifica, dall’81esima posizione alla 107esima, è tutto occupato da province del Sud. 

Salerno perde otto posizioni: è 97esima. Celano: "I dati sono rattristanti"?

La performance di Salerno non soddisfa. La città perde 8 posizioni rispetto allo scorso anno e si posiziona al 97esimo posto nella classifica finale, col punteggio di 427,1. 

Nel dettaglio, la provincia si posizione 100° per ricchezza e consumi, 33° per affari e lavoro, 86° demografia e società, 84° ambiente e servizi, 101° giustizia e sicurezza, 77° cultura e tempo libero. 

"I dati sono rattristanti - dichiara il capogruppo FI Roberto Celano - Sono state perse 8 posizioni rispetto al 2021 e ben 20 rispetto al 2020. Siamo in 100° posizione per ricchezza e consumi (nonostante la bellezza delle nostre coste e le aziende di qualità, in particolare caseare e conserviere!). Siamo 102° per quanto concerne l'indicatore della giustizia e sicurezza. La filiera progressista che governa da lustri, ininterrottamente, regione, provincia e comune capoluogo (e quasi tutti i comuni della provincia) dovrebbe prendere atto del fallimento e farsi da parte". 

"Il dato è catastrofico - dice il vicepresidente del gruppo alla Camera dei deputati di Noi Moderati, Pino Bicchielli - ed è sintomatico di una mala gestio tipica di un'amministrazione che va avanti ormai da decenni. Il cambio di passo è necessario - continua - e deve essere realtà quanto prima, altrimenti saranno sempre i cittadini a pagarne ancor di più le conseguenze".

“Se Salerno non ha una qualità di vita degna di tale nome, la colpa è di chi guida la città. Non serviva la classica del Sole 24 Ore per capirlo - ragiona l'onorevole Bicchielli - perché la situazione è sotto gli occhi di tutti, ma oggi abbiamo questa autorevole attestazione. La nostra città non è più quella di una volta, fatto risaputo, e si deve fare qualcosa al più presto perché tra non molto sarà troppo tardi. La ricetta è facile - le indicazioni del parlamentare - e si ritrova nel potenziamento dei servizi essenziali dai trasporti alla sanità".

Tommasetti (Lega): “Salerno sprofonda, De Luca non illuda con le Luci d’Artista”

“I dati del rapporto de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita a Salerno e nella sua provincia evidenziano una situazione particolarmente negativa per il nostro territorio sotto molti profili, e certificano per l’ennesima volta il fallimento della governance cittadina, provinciale e regionale che da troppi anni è nelle mani di Vincenzo De Luca, del Partito Democratico e dei suoi alleati”. Così il prof. Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Lega.

“La nostra provincia sprofonda al 97mo posto in Italia (su 107 province), perdendo, complessivamente, ben otto posizioni rispetto all’anno precedente – continua Tommasetti - Un risultato assolutamente negativo, quest’ultimo, che viene eguagliato nella nostra regione soltanto da Napoli, che si posiziona, nella classifica generale, appena dietro il territorio salernitano. Il crollo di Salerno e della sua provincia è evidente soprattutto in alcuni settori, cui si riferiscono gli indicatori integrati tra loro per ottenere il dato complessivo della classifica. La nostra provincia, infatti, si conferma tra le ultime (è al 100mo posto) per ricchezza e consumi, al 101mo posto in Italia per quanto riguarda la giustizia e la sicurezza, perdendo, in quest’ambito, ben sedici posizioni rispetto all’annualità precedente. Prestazioni ancor più negative sono quelle conseguite dal nostro territorio per quanto riguarda gli indicatori relativi a demografia e società, dove la nostra provincia è arretrata di ben trentotto posizioni rispetto allo scorso anno. Il dato positivo di crescita delle startup innovative (che, peraltro, corrono un rischio d’impresa ben superiore alle imprese tradizionali) è, purtroppo, offuscato da un dato forse ancor più grave dei precedenti: oltre il 30% dei nostri giovani non studia e non lavora, a fronte di un dato nazionale pari al 22,1%”.

Occorre che De Luca e la Regione agiscano senza indugio – conclude Tommasetti – per provare ad arginare la situazione gravissima che il nostro territorio patisce da ormai troppo tempo: consolarsi per il tutto esaurito in una domenica per le Luci d’Artista è soltanto una presa in giro ad una città ed una provincia che da tempo si aspetta un rilancio sociale, economico e culturale”.

Le province della Campania

Dei cinque capoluoghi della Campania, Benevento è la prima città in graduatoria al’82esimo posto con +4 posizioni guadagnate, segue Avellino all’84esimo con ben +9 posizioni guadagnate.

Maglia nera per Salerno e Napoli, rispettivamente al 98esimo e al 98esimo posto. Entrambe hanno perso ben 8 posizione rispetto allo scorso anno. A chiudere la classifica campana, Caserta, al 99esimo posto.