Arrivano le nuove ambulanze e auto di soccorso per gli ospedali salernitani

Ok al collaudo dei mezzi per la rianimazione, l'emergenza neonatale e il trasporto degli organi

arrivano le nuove ambulanze e auto di soccorso per gli ospedali salernitani
Salerno.  

Notizia importante per la sanità di Salerno, dove si arricchisce l'offerta dell'Azienda ospedaliera universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona": via libera al collaudo per dotare la struttura di nuovi mezzi di soccorso, che saranno destinati, oltre al Ruggi, anche al Fucito di Mercato San Severino, al Santa Maria dell'Olmo di Cava de' Tirreni e al Costa d'Amalfi. 

Dopo la firma del direttore generale Vincenzo D'Amato sono entrate in servizio tre ambulanze, che hanno ottenuto l'ok al collaudio. I mezzi serviranno per la rianimazione, il trasporto di emergenza neonatale. Ok anche a due automediche e un'auto dedicata al trasporto organi.

I mezzi dotati delle ultime tecnolgie

"Le peculiarità delle nuove ambulanze, consistono nel supporto ammortizzato per barelle con sospensione idropneumatica per riduzione di vibrazioni e sollecitazione, nel caso di lesioni del midollo spinale, e di un sistema di trasporto per grandi obesi, con aumento volumetrico e di carico (350 kg), provvisto di aggancio meccanizzato - si legge in una nota dell'Azienda ospedaliera salernitana -. Tutto ciò è reso possibile grazie alla sinergia di intenti da parte del direttore generale Vincenzo D'Amato, della direttrice sanitaria Emilia Vozzella, del direttore amministrativo Ferdinando Memoli, del direttore A.B.S Vincenzo Andriuolo e del direttore medico di presidio Walter Longanella". 

La soddisfazione dei sindacati 

"Ci riteniamo soddisfatti del potenziamento del parco ambulanze per i diversi presidi aziendali. Le continue richieste della nostra organizzazione sindacale e della rsu hanno finalmente manifestato i propri frutti. Ringraziamo i vertici per l'impegno e il risultato raggiunto - il commento del segretario della Fp Cgil Salerno, Antonio Capezzuto -. È nostro interesse perseverare nel compulsare l'Azienda per rafforzare i Presidi in termini strutturali e di strumentazione. Un rapporto sinergico che, se condiviso negli intenti, può apportare miglioramenti significativi a tutela dei diritti dei pazienti e dei dipendenti", conclude Capezzuto.