I sindaci del Salernitano con Coldiretti contro il cibo sintetico

Anche i primi cittadini di Cava, Salerno, Pontecagnano e Pellezzano firmano la petizione

i sindaci del salernitano con coldiretti contro il cibo sintetico
Salerno.  

La petizione promossa da Coldiretti in merito ad una proposta di legge che vieta produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia va avanti. Sempre più sindaci del Salernitano stanno sottoscrivendo il documento. 

Nella giornata di ieri il primo cittadino Vincenzo Napoli ha espresso tutto il suo supporto all'iniziativa, sottoscrivedo la petizione alla presenza del direttore della federazione provinciale Vincenzo Tropiano. Anche il presidente del Consiglio Comunale di Salerno, Dario Loffredo ha firmato la petizione per la proposta di legge di Coldiretti. 

Questa mattina è stato il turno del sindaco di Cava De’ Tirreni Vincenzo Servalli che ha fatto sapere: "La proposta di delibera sarà approvata in Consiglio comunale entro fine mese". 

Completo supporto dal comune di Pellezzano

L’adesione dell’Ente guidato dal Sindaco Francesco Morra all'iniziativa è avvenuta tramite una apposita delibera di Giunta.

“Nel pieno rispetto delle rispettive competenze – ha dichiarato il Primo Cittadino – la nostra Giunta si è impegnata ad adottare tutti i provvedimenti utili al sostegno della petizione Coldiretti contro il cibo sintetico fornendo, a tal fine, specifiche direttive ai competenti uffici e servizi del Comune anche per la sollecita trasmissione della delibera appena adottata al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Aggiungo, inoltre, che siamo stati il primo Comune in Provincia di Salerno ad aver deliberato in merito a questo argomento”.

"Studi scientifici hanno dimostrato che il cibo sintetico: è prodotto in bioreattori; non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti; limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo; favorisce gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l'offerta di cibo nel mondo; spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura; non tutela la salute non essendoci garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e l’esperienza maturata è ancora troppo limitata per giungere a conclusioni differenti; non aiuta a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale, in quanto prodotto sulla base di brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo, nelle mani di pochi grandi investitori multinazionali; può avere impatti socio-economici molto pericolosi, in quanto frutto di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite".

Scrivono dal Comune. Queste le motivazioni che hanno spinto l'ente ad aderire all’iniziativa per esprimere un secco "NO al cibo sintetico per dire SI al cibo naturale che tutela l’ambiente", unisce gusto, salute identità e storia, sostiene la dieta mediterranea considerata uno stile di vita patrimonio dell’Unesco e sostiene la biodiversità con la valorizzazione delle risorse naturali.

Anche il sindaco di Pontecagnano dice No al cibo sintentico

Il primo cittadino di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara ha espresso il pieno supporto all'iniziativa. Le sue motivazioni:

"Io dico NO al cibo sintetico perché: è prodotto in bioreattori, non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti, limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo, favorisce gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l'offerta di cibo nel mondo, spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura, non tutela la salute non essendoci garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare.

Un'idea, questa, guidata da investimenti di colossi dell’high tech, della chimica, della finanza e fatta passare come opportunità per l’ambiente e per la salute ma che in realtà dietro false informazioni nasconde un pericolo, quello dell'allontanamento dalla cultura culinaria, del legame con i territori e con la natura.

Per tutte queste ragioni, decido di firmare e aderire alla petizione promossa dal Presidente di sezione Corrado Russo e dal Segretario di zona Giuseppe Trotta contro il cibo sintetico sostenendo tutte le iniziative di sensibilizzazione attinenti ai pericoli di questo fenomeno ed avvalorate anche dal mondo accademico e scientifico".