Domani 20 ottobre si celebra la 'Giornata Mondiale dell'Osteoporosi'. Per questo motivo, la Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, costituito a Milano nel 2005) coinvolge gli ospedali con i Bollini Rosa in programmi gratuiti di test clinico diagnostici e informativi.
Anche l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno aderirà all'iniziativa, promuovendo l'Open Day dell'Osteoporosi presso la struttura di Reumatologia. Sarà messo a disposizione degli utenti, da parte della dottoressa Anna Marchionda, il dottore Paolo Moscato e la dottoressa Gabriella Loi, uno sportello telefonico, per colloqui con il Reumatologo, dalle 12:30 alle 13:30, raggiungebile al numero 089672336. Sempre nella tessa giornata, Un altro sportello telefonico sarà attivo presso l'U.O. DH Medicina Interna del Ruggi con la dottoressa Marta Marracino, per colloqui e informazioni, dalle ore 9:00 fino alle ore 13:00, componendo lo 089672332.
L'iniziativa è estesa anche ad altre realtà ospedaliere del territorio regionale, come Avellino e Benevento.
L'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, per prevenire i rischi di fratture spotanee
L'osteoporosi è una condizione silente e asintomatica del deterioramento dell'architettura ossea, che comporta rischi di fratture spontanee anche a seguito di banali traumi. Nonostante ciò, prima di diventare invalidante, l'osteoporosi può essere facilmente diagnosticata e prevenuta, ed è proprio la diagnosi precoce, a giocare un ruolo fondamentale nel decorso e nella cura della stessa. Come riportato dal portale ministeriale della Sanità, si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020, l’8,1% della popolazione italiana (il 13,5% delle femmine e il 2,3% dei maschi) ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 32,2% oltre i 74 anni (il 47% delle femmine e il 10,3% dei maschi)."