Alfano I, studenti in strada: "Nuovo orario scolastico improponibile"

Caro mensa, trasporti e disagi: caos scuola a Salerno. I ragazzi chiedono di essere ascoltati

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Salerno.  

Scuole di Salerno ancora nell’occhio del ciclone. Mentre monta la polemica di quasi mille famiglie per l’aumento delle tariffe delle mense scolastiche cittadine, e gli studenti denunciano continui disagi dovuti a trasporti insufficienti, una nuova contestazione ha preso vita, questa mattina, in città.

Protagonisti gli alunni del Liceo Statale Alfano I che hanno manifestato contro la decisione della preside Elisabetta Barone di modificare, ancora una volta, gli orari di uscita da scuola.

Una mobilitazione compatta, che ha visto coinvolte 48 delle 52 classi dell’istituto, che hanno scelto di presentarsi sotto i cancelli di scuola, e di non entrare.

Al centro delle contestazioni un orario che non terrebbe conto delle corse dei bus, costringendo quindi i pendolari, quasi 800, a tornare a casa ad orari “improponibili”.

“Siamo uno degli istituti scolastici in città con il più alto numero di studenti provenienti dalla provincia. E introdurre la settima ora, con uscita oltre le 14, tre giorni a settimana, obbliga alcuni di loro a tornare a casa anche alle 17. I pendolari avrebbero quindi bisogno di un’uscita anticipata, perdendo però ogni settimana un po’ di lezione. Chiediamo venga modificato”, spiega uno dei ragazzi presenti.

“Con questo tipo di orari la nostra vita si limita a scuola e studio. Ed è impossibile”, aggiunge un’altra ragazza.

Si fa così sentire il malcontento legato alla rimodulazione degli orari scolastici, ma non solo. Diverse le problematiche denunciate dagli studenti, in particolare nel plesso che ospita la succursale: “Siamo trascurati, non abbiamo una campanella o un ingresso accessibile per i disabili. Mancano anche i distributori per l’acqua”, l’accusa.

Monta la polemica anche tra le classi seconde, quarte e quinte dell’indirizzo coreutico. I ragazzi denunciano aule e spogliatoi sporchi, in condizioni fatiscenti, e poche ore dedicate alla danza.

Gli studenti chiedono quindi di essere ascoltati. Richiesto un confronto con la dirigente Elisabetta Barone anche rispetto al ritorno delle ore di 60 minuti, e non più da 54.