Fonderie Pisano, nuovo attacco dei comitati e "battaglia" al Consiglio di Stato

Il 5 maggio udienza per la richiesta di revoca dell'Aia. Accuse anche al tavolo istituito dal Comune

fonderie pisano nuovo attacco dei comitati e battaglia al consiglio di stato
Salerno.  

Il Comitato Salute e Vita è pronto ad intraprendere una nuova battaglia per chiedere la chiusura delle Fonderie Pisano, lo stabilimento di Fratte che da anni è al centro di uno scontro tra azienda e cittadini. Il 5 maggio è in programma l'udienza al Consiglio di Stato in merito alla richiesta di revoca dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. «Il 5 maggio è stata fissata l'udienza per la sospensiva della sentenza», ha spiegato l'avvocato Franco Massimo Lanocita. «E' una sentenza che non ci convince e che non condividiamo. Confonde alcuni concetti base ed essenziali. La Regione aveva detto che bisognava fare un sostanziale intervento con nuove Bat, nuove tecnologie avanzate, che avrebbero dovuto limitare al minimo, e non nei limiti massimi, le emisisoni di polveri, di odori, di rumori e quantaltro. Il 5 maggio vediamo se sospendono. Poi la battaglia determinante sarà nel merito».

Ma il comitato ha sollevato dubbi anche sul lavoro che è stato avviato dal tavolo tecnico istituito al Comune di Salerno proprio per discutere della vicenda delle Fonderie Pisano. «Ci siamo riaggiornati a maggio. Ci è stato detto che saranno almeno tre o quattro le puntate di questo tavolo tecnico. Certamente c'è stato un cambio di passo, almeno si inizia a parlare di Fonderie Pisano in Comune. Spero che ce ne siano altri ma sono un po' scettico», ha sottolineato il consigliere comunale di opposizione Catello Lambiase. «Io penso che la situazione della salute e del lavoro è facilmente paragonabile a quella del Covid. Durante la gestione del Covid c'era un comitato tecnico scientifico che dava dei pareri ma decideva la politica. Per me la politica può decidere. Se c'è una sensibilità di cautelare la salute dei cittadini, un sindaco può chiudere le Fonderie a prescindere dalle descrizioni tecniche».

Dubbi sollevati anche dal vicepresidente di Medicina Democratica, Paolo Fierro. «Ci viene il dubbio che non ci sia questa imparzialità. Che cosìè questa commissione? È un collegio di difesa per l'azienda? È un organismo che serve a diffondere dubbi sulle poche certezze che ci sono su qusta vicenda? Oppure deve realmente risolvere un problema di salute della popolazione di Salerno in quella zona?». 

Il comitato "Salute e Vita", in ogni caso, è pronto ad avviare una nuova azione. «Sabato 30 aprile saremo dinanzi al Comune», ha annunciato Lorenzo Forte, presidente dell'associazione. «Protocolleremo una nuova lettera per chiedere di essere inseriti nel tavolo e di fare lo streaming di queste riunioni. Abbiamo un verbale di questo tavolo che presenta gravi omissioni. Come quella che il sindaco di Salerno ha abbondonato la riunione dopo dieci minuti e in questo verbale non c'è traccia di questa cosa. È, quindi, un verbale farlocco».