Sanità, proroga contratti: presidio degli operatori precari al Ruggi di Salerno

I circa 400 lavoratori chiedono la stabilizzazione. I sindacati: "Ci aspettiamo risposte immediate"

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Salerno.  

Un presidio per chiedere a gran voce la proroga dei contratti in scadenza al 31 marzo e al 30 giugno, e l'avvio dei processi di stabilizzazione per coloro che sono in possesso dei requisiti della Legge Madia e dei 18 mesi al 30/06 per gli assunti durante l'emergenza Covid.

Sono queste le motivazioni che hanno spinto a scioperare, questa mattina, gli operatori sanitari precari dell'azienda Ruggi d’Aragona di Salerno.

La regione ha attivato la ricognizione per monitorare il numero di unità lavorative necessarie per le aziende ospedaliere come il Ruggi, un primo passo verso la proroga dei contratti in scadenza. 

"Il Presidio ha dato i suoi primi frutti considerata la delibera pubblicata dall'azienda che avvia la ricognizione del personale in possesso dei 36 mesi al 30 marzo 2022 - dichiarano i sindacalisti della RSU CGIL del Ruggi congiuntamente al Segretario Generale Antonio Capezzuto - Ora ci aspettiamo risposte immediate per i precari in scadenza al 31 marzo e a giugno".

Sono circa 400 gli operatori sanitari in attesa del rinnovo del contratto. 

"Questi lavoratori continuano a garantire i servizi presso i reparti e le strutture ospedaliere e sono essenziali per il proseguimento degli stessi. Privarsi di oltre 400 operatori sanitari significherebbe mettere a rischio la garanzia dei Lea e fare un balzo indietro di anni, tornando ad una condizione di carenza di personale che ha messo in ginocchio la sanità per anni. Ad oggi, anche alla presenza di questi precari, risulta ancora una forte carenza di personale, pertanto non ci spiegheremmo la loro mancata proroga o stabilizzazione. La mobilitazione continuerà nelle prossime settimane per richiamare l'attenzione della Direzione Strategica e delle istituzioni su una vertenza che vede al centro non solo il destino lavorativo di questi professionisti ma dell'intera sanità provinciale", le parole dei sindacalisti.