Medici e sanitari aggrediti, l'impegno del Ruggi: "Basta violenze"

Corso di formazione per 300 dipendenti con l'obiettivo di essere pronti a fronteggiare l'emergenza

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Salerno.  

Negli ultimi due anni, gli operatori dei servizi sanitari, sono considerati dall'opinione pubblica al pari di eroi. Questa condizione non è stata sufficiente però ad arrestare il fenomeno del costante aumento di atti di violenza ai loro danni durante l'attività lavorativa, nonostante nel 2007, il Ministero della Salute abbia già inserito questa problematica, tra gli "eventi sentinella", e sia stata istituita inoltre la Giornata Nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, con ricorrenza il 12 marzo.

A tal fine, il team aziendale "Rischio clinico" dell'Azienda ospedaliera universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno, ha da tempo avviato un apposito percorso per affrontare e arginare il rischio di violenza in ambito sanitario, elaborando "un progetto coerente alla raccomandazione ministeriale, e costituendo un gruppo operativo e multidisciplinare che si basa su procedure dedicate e specifiche formazioni, con lo scopo di  individuare le strategie da adottare a supporto degli operatori maggiormente esposti. In questa ottica - si legge in una nota dell'ospedale cittadinio -, la UOSD Formazione, ha realizzato infatti, più edizioni di un corso di prevenzione, riconoscimento e contrasto degli episodi di violenza rivolti agli operatori sanitari, inizialmente dedicato al personale del Dipartimento di urgenza ed emergenza, Pronto soccorso e terapie intensive, contesti in cui, si manifestano più frequentemente episodi di aggressività, causati da fattori di stress dei familiari e degli accompagnatori dei pazienti".

Nello specifico "il corso di formazione in questione, oltre a porre l'attenzione sulle implicazioni etico-deontologiche ed emotive, ha presentato ai professionisti, strumenti utili a comprendere e prevenire le forme di aggressione e di violenza nei propri confronti. È utile ricordare infatti, che episodi di violenza, provocano agli operatori sanitari, conseguenze spesso gravi che impattano sulla sfera emotiva e lavorativa. La drammatizzazione messa in atto dal docente durante le ore di formazione, ha permesso una rielaborazione del vissuto dei partecipanti, preso a carico anche dalla stessa Direzione Aziendale, affinché vengano indirizzati a prendere coscienza del fatto che è possibile superare questa criticità, attraverso la puntuale denuncia scritta, spesso non finalizzata". 

Ad oggi sono stati formati oltre 300 dipendenti tra medici, infermieri, operatori socia sanitari e, visti i risultati, è stato programmato un nuovo percorso formativo rivolto al restante personale sanitario. "L'obiettivo dell'Azienda - conclude la nota - è quello di sostenere i dipendenti del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona che quotidianamente si confrontano con bisogni di salute spesso complessi e con  pazienti che versano in condizioni critiche".