Lotta al caporalato e accoglienza: firmati 2 protocolli in Prefettura a Salerno

In due aziende della Piana del Sele saranno accolti migranti sottratti allo sfruttamento

lotta al caporalato e accoglienza firmati 2 protocolli in prefettura a salerno
Salerno.  

Un passo concreto nella lotta al caporalato: in prima linea la provincia di Salerno. Sono stati firmati, questa mattina, in Prefettura, due protocolli in merito la "Gestione dell’accoglienza nel sistema dei Centri di Accoglienza Straordinaria dei migranti (CAS) a fronte dell’emergenza sanitaria Covid-19” e il “contrasto al fenomeno del caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura nella Piana del Sele”. Istituzioni, amministratori e associazioni coinvolte. 

Presenti all'incontro il prefetto di Salerno, Francesco Russo, il sindaco del comune di Eboli Mario Conte, il Direttore generale dell’ASL di Salerno Mario Iervolino, i Presidenti delle associazioni di categoria Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori e Confagricoltura, i segretari provinciali della CGIL, CISL e UIL e i Presidenti delle associazioni “CIDIS” onlus, “ARCI” Salerno e del consorzio di cooperative sociali “la Rada".

E' stato un lavoro di squadra quello che ha portato alla sottoscrizione dei due documenti fondamentali per la lotta allo sfruttamento della manodopera straniera, che si inseriscono nell'ambito dell'iniziativa #L’inclusioneoltre, di cui la prefettura di Salerno è capofila. Un progetto che si pone come obiettivo la promozione di una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio.

"Il problema dello sfruttamento della manodopera straniera è particolarmente sentito nella provincia di Salerno, nello specifico nella Piana del Sele, polo produttivo in forte espansione divenuto uno dei più importanti del sud Italia, conosciuto anche a livello internazionale per l’eccellenza e la particolarità dei prodotti agricoli pronti all’uso.  Il protocollo sul contrasto al caporalato nasce dalla consapevolezza che la problematica non può essere affrontata in modo esclusivamente repressivo, ma richiede la messa in campo di azioni preventive mediante le quali contrastare le attuali modalità di gestione della forza lavoro straniera da parte dei caporali, che sono responsabili dell’intermediazione di manodopera, del sottosalario, del lavoro nero e del controllo dei ritmi di lavoro. Si tratta mettere in campo un modello di inserimento socio-lavorativo dei lavoratori stranieri, veloce e legale, a partire dal reclutamento degli stessi (“white list” di lavoratori), dalla verifica dei requisiti sanitari e giuridici, fino al collocamento presso le aziende agricole del territorio aderenti al progetto", si legge nel comunicato della Prefettura.

Soddisfatto il prefetto Russo, che ha sottolineato: “Soprattutto nell’attuale contesto di difficoltà economica dovuta ai forti rincari delle materie prime e  all’evoluzione dello scenario internazionale, occorre lanciare un’importante sfida per la città di Salerno e l’intera provincia: mettere in campo attività legali capaci di soddisfare il complesso mercato del lavoro agricolo, istituendo modalità di accesso al mercato del lavoro lecite attraverso un luogo pubblico e controllato dalle Istituzioni dove si possano incontrare domanda e offerta di lavoro. Non bisogna dimenticare che il caporalato incide gravemente sulle aziende che scelgono di operare con manodopera regolare, limitandone di fatto la libera concorrenza con effetti molto negativi sulle attività medesime e che è responsabile anche del degrado delle aree urbane. In altre parole si tratta di rendere il rispetto della legalità la modalità ordinaria di comportamento, capace di attrarre chi lavora nel comparto agricolo". 

Per il sindaco di Eboli, Mario Conte: "Eliminare il “pizzo” del trasporto che i braccianti agricoli pagano ai caporali significa lasciare nelle loro tasche una cifra più dignitosa che possa garantire di pari passo un’esistenza e permanenza civile nel nostro comune". L'incontro di questa mattina è stata anche l'occasione per far presente nuovamente il problema sicurezza sul territorio, in particolare in litoranea dove il primo cittadino ha richiesto un "doveroso un rafforzamento delle forze dell’ordine".

"Il protocollo sottoscritto è un importante impegno di convergenza e condivisione tra livelli istituzionali, Cgil, Cisl e Uil e mondo associativo del territorio, per operare insieme, è riaffermare il principio di un lavoro regolare e rispettoso della dignità umana,nell'adozione del contratto nazionale di categoria e delle leggi vigenti in particolare sul tema della sicurezza", hanno detto Peppino Baldassare e Aniello Garone, segretario confederale della Cisl Salerno e segretario generale della Fai Cisl provinciale.

"Così ci si impegna anche contrastando il caporalato a sconfiggere ogni forma di competizione sleale che rappresenta un freno per lo sviluppo e la buona occupazione. Tutto questo rappresenta l'impegno e l'attenzione di istituzioni e non solo verso un problema che da tempo attanaglia la nostra provincia. Questo è il primo passo verso la risoluzione di tante questioni che attanagliano il comparto. A partire dal salario di fatto, che è inferiore a quello stabilito dal contratto provinciale: una piaga che mette sotto scacco l'intera provincia. Un altro problema è relativo agli affitti delle abitazioni dove vivono questi lavoratori, con norme non rispettati e costi elevati. Questo protocollo è importante perché va anche verso un sistema di integrazione".

Presenti alla sottoscrizione il presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo e il direttore Enzo Tropiano. Coldiretti ha individuato due aziende della Piana del Sele che accoglieranno extracomunitari per contribuire a prevenire e contrastare lo sfruttamento della manodopera straniera.

“Ringraziamo il Prefetto Francesco Russo per il coinvolgimento e per l’impegno – sottolinea il presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo – è un’importante azione di responsabilizzazione delle istituzioni locali per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada della sicurezza alimentare e ambientale. Coldiretti da sempre percorre la strada della legalità, per spezzare la catena dello sfruttamento che si alimenta dalle pratiche sleali commerciali e dalle distorsioni lungo la filiera, penalizzando tante aziende serie che operano in maniera corretta”. “L’iniziativa promossa dalla Prefettura di Salerno è senz’altro positiva – fa eco il direttore Enzo Tropiano – perché è un aiuto concreto a tanti extracomunitari sottratti allo sfruttamento.  Coldiretti Salerno fa la sua parte, individuando due aziende che si sono rese subito disponibili ad accoglierli. Sicuramente bisogna migliorare la presa in carico dei lavoratori irregolari ed è necessario che le istituzioni lavorino insieme per contrastare efficacemente il fenomeno dello sfruttamento lavorativo".