Un vero e proprio ultimatum, con l’intento di chiudere una volta per tutte una vicenda dolorosa che si trascina da troppo tempo. A lanciarlo è l’avvocato di Arianna Manzo, la “bimba di legno” di Cava de’ Tirreni vittima di un grave errore sanitario. Il braccio di ferro giudiziario si è chiuso con il risarcimento riconosciuto alla famiglia, ma l’iter è bloccato.
Ora il legale Mario Cicchetti chiede di «fissare la sottoscrizione dell'atto transattivo entro e non oltre martedì 15 febbraio, considerata l'estrema necessità della minore di accedere a delle cure necessarie alla sua sopravvivenza nota, da tempo immemorabile, alle controparti», il monito dell’avvocato. L’ultimatum è indirizzato sia alle direzioni generali dell’ospedale “Cardarelli” e dell’Asl di Salerno che al presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca.
Il nosocomio partenopeo è stato condannato al pagamento di quasi un milione e mezzo di euro: Arianna, nata sana, è diventata tetraplegia, sorda e ipovedente per responsabilita' ascrivibili esclusivamente ai sanitari che, al terzo mese di vita, le somministrarono, per quindici giorni consecutivi, un farmaco che poteva essere utilizzato solo negli adulti ed esclusivamente per indurre l'anestesia. Cicchetti ha fatto sapere che riterrà responsabili le direzioni sanitarie degli ulteriori danni che rischia di subire la piccola per i ritardi nelle cure.