"Pass" e multe ai giornalisti al Comune di Salerno, rivolta delle opposizioni

Dura presa di posizione di Celano, Lambiase e Pecoraro. Casciello porta il caso in Parlamento

pass e multe ai giornalisti al comune di salerno rivolta delle opposizioni
Salerno.  

"Alla corte del re si accede solo previo assenso. Peccato che si parli, nell’occasione, della casa dei cittadini e delle cittadine, la cosa pubblica per eccellenza, svilita e chiusa ai salernitani per l’ennesima volta. Questa giunta comunale, trincerata da giorni in un silenzio che fa quantomeno riflettere in questo momento storico, nel corso del quale l’intera città aspetterebbe risposte a domande quanto mai legittime, ha varato, lo scorso 5 novembre, un provvedimento per disciplinare l’accesso dei giornalisti, dopo un mese di porte chiuse in faccia senza nessuna giustificazione, a palazzo di città". Claudia Pecoraro, consigliere comunale 5 Stelle al Comune di Salerno, interviene così sulla vicenda del "pass" per i giornalisti annunciato dall'assessore alla sicurezza Claudio Tringali.

"Questa amministrazione inizia a svelare finalmente il suo nuovo volto. Dopo aver sbandierato una trasparenza amministrativa a più riprese, il nostro timore dopo il primo divieto d’accesso imposto alla stampa si rivela fondato. Le inchieste giudiziarie in corso obbligherebbero ad aprire ulteriormente le porte per dimostrare che avviene tutto alla “luce del sole”, e, invece, questo “regolamento”, con la previsione di sanzioni neanche troppo velatamente minatorie, sembra solo uno strumento di censura, a portata di questo governo. Voglio credere che nulla di tutto ciò era negli intenti del sindaco e della giunta, perché, ripeto, non potrei davvero pensare che in un momento di così grave crisi politica e democratica del Comune, derivante dalle ombre scure gettate dalle inchieste, si possa arrivare scientemente a minare la libertà di accesso degli organi di informazione alla vita amministrativa della città", l'affondo di Pecoraro.

Parole dure anche da Roberto Celano, di Forza Italia: "Esprimo sentita solidarietà alla libera stampa salernitana, incredibilmente impedita a svolgere liberamente la propria funzione di informazione sulle vicende che riguardano il Comune di Salerno. L'assessore alla trasparenza ha consentito si approvasse una incommentabile e vergognosa  regolamentazione per l'accesso al palazzo, valevole solo per gli addetti all'informazione, motivandola con incomprensibili ragioni di sicurezza (solo per la stampa?) e prevedendo esose multe per chi dovesse trasgredire il divieto. La verità è che il palazzo non gradisce la libera informazione, tollerando unicamente il giornalista dell'emittente "amica" che, servilmente, si limita a reggere il microfono, evitando domande poco gradite. È una concezione medioevale di trasparenza e libertà che biasimiamo con forza e che riporta alla mente le peggiori esperienze della censura bolscevica. I vetri di palazzo di città sono sempre più "opachi".

Sulla vicenda, ieri, era intervenuto anche l'Ordine dei giornalisti della Campania, con una presa di posizione del presidente Ottavio Lucarelli.

Intanto il caso finisce in parlamento: "Regolamentare gli accessi al Comune di Salerno può anche avere una logica ma nemmeno in Parlamento i giornalisti accedono solo su appuntamento ma con specifico accredito. Le sanzioni pecuniarie previste poi per quanti non dovessero osservare il regolamento è un limite grave alla libertà di stampa e ai principi costituzionali. Insomma, sindaco e giunta hanno superato ogni limite e per questo nella giornata di oggi presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno e al ministro della Giustizia (che ha competenza sull’Ordine dei Giornalisti) per chiedere l’immediato invio di ispettori che verifichino la legittimità degli atti. Una verifica che tra l’altro non si limiti solo l’ultimo provvedimento contro la stampa. Dai giornalisti, soprattutto degli organi d’informazione salernitani e campani, mi attendo al contempo un’attività che finalmente vada oltre la mera comunicazione agiografica delle iniziative dell’amministrazione comunale di Salerno", ha fatto sapere il deputato forzista Gigi Casciello.

"Segnali di panico a palazzo di città: Napoli e la sua giunta sempre più sulle barricate. La nuova regolamentazione per l’accesso dei giornalisti, che tra le altre cose prevede multe salate per gli operatori dell’informazione, è l’ennesimo atto di chi, non avendo risposte che possano giustificare l’impasse in cui è finita l’amministrazione comunale di Salerno a pochi giorni dal voto e da una grave inchiesta giudiziaria che la vede coinvolta, tratta i giornalisti salernitani come se fossero dei facinorosi. Cosa sia successo da quell’11 ottobre a pochi giorni dal voto delle amministrative 2021 è noto a tutti. Il sindaco si è barricato nel Comune, ormai ultimo baluardo difensivo di un uomo solo e nel panico. Quella stessa stampa che in tutti questi anni ha dimostrato sempre professionalità e correttezza nei confronti di tutti, oggi la si vuole limitare attraverso la tanto odiata burocrazia, probabilmente per avere tempo e modo di scegliere tra giornalisti buoni e quelli “cattivi”, tra quelli che si limitano a reggere il microfono senza contraddittorio e quelli che fanno domande a cui non si vorrebbe rispondere. Esprimo solidarietà ai giornalisti e condivido le dichiarazioni dell’Ordine che in queste ore ha definito questa imbarazzante situazione come un ritorno “al Medioevo”. A nessuno dotato di onestà intellettuale sfugge che c’è un prima ed un dopo e che le fantomatiche esigenze di sicurezza sono una toppa più grossa del buco. Questo disciplinare così “innovativo” da ricordare il MinCulPop, è stato peraltro approvato dalla giunta in un momento in cui non si è neanche insediato il consiglio comunale (democraticamente eletto) e lo stesso primo cittadino ha affermato, pochi giorni prima, che ancora non c’è “interezza democratica”. Ci chiediamo allora se queste decisioni non debbano prima passare dall’assise comunale per l’approvazione o se il Palazzo sia diventato davvero solo “casa loro”, dove bisogna chiedere “permesso” prima di entrare", la nota dell'esponente 5 Stelle Catello Lambiase.