L’ospedale Scarlato di Scafati al collasso, è quanto emerge dalla denuncia di Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Funzione pubblica che ha segnalato la carenza di infermieri all’interno del presidio. In una missiva indirizzata al al direttore Generale ASL Salerno, al direttore Sanitario ASL Salerno, al direttore Sanitario DEA Nocera/Pagani/Scafati, al Direttore Amministrativo, al Sovrintendente Emergenza COVID-19 e ai delegati RSU/RSA/RLS e lavoratori interessati, il segretario Cisl mette in evidenza le criticità, chiedendo di potenziare l’organico del personale.
“Se non si adeguano gli organici e non si garantiscono i percorsi allora nessun argine è possibile poiché non esistono i filtri. Al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Scafati ci sono tre infermieri a turno e tutti i pazienti sono in ventilazione meccanica forzata, non sedati e quindi di non facile assistenza in quanto non sopportano le mascherine e tentano di continuo di rimuoverle desaturando, per la qual cosa si richiede un intervento costante ed immediato degli operatori sanitari, per non pregiudicare lo stato di salute precario dell’utente. La ASL, mostrando di non comprendere ancora il fenomeno, ha potenziato con un solo ausiliario della logistica, consapevole che non esistono operatori socio sanitari nel servizio per cui sono gli infermieri a fare da barellieri, dovendo abbandonare i pazienti durante i trasporti. “ Scrive Antonacchio.
I numeri dei ricoveri forniti dal segretario Cisl mettono in evidenza una situazione difficile, alla quale andrebbe ad aggiungersi un’inadeguatezza del numero di personale sanitario disponibile: “Attualmente presso l’ospedale vi sono 16 pazienti in Bronco Pneumologia, 16 in isolamento, 19 in Malattie Infettive, di cui 9 ventilati permanentemente, 4 in Pronto Soccorso in attesa di ricovero nei reparti, 4 in rianimazione e i 4 posti riservati ai dializzati sono occupati di continuo sia per i pazienti che provengono dall’ospedale di Nocera sia da tutto il territorio. Il tutto senza personale adeguato. In Malattie Infettive sono in servizio 13 infermieri su 22 a fronte di un organico stimato di 27 con 5 OSS, in Isolamento Covid sono previsti 16 infermieri ma ne operano solo 9 su un organico di 17 con 1 solo OSS, in Bronco Pneumologia 21 infermieri invece dei 27 occorrenti con 5 OSS e in Dialisi 8 su 10 senza OSS.”
“Mancano infermieri ma soprattutto OSS e si sarebbe potuto ovviare nell’immediato potenziando l’ausiliariato garantendo 2 unità sul turno di notte, ma ovviamente si preferisce sovraccaricare e demansionare gli operatori sanitari, mostrando che in un momento di crisi è sempre il denaro a fare la differenza e che a quanto sembra vale più della vita umana. Nel complessivo mancano oltre agli infermieri almeno 30 operatori socio sanitari. Quindi eroi demansionati e dequalificati che corrono il rischio biologico di infettarsi ed infettare utenti e cittadini poiché sottorganico e senza poter rispettare percorsi di tutela, ma che con dedizione e coraggio stanno combattendo una guerra nucleare con arco e frecce. “
“Pur consapevoli dello sforzo che si sta proponendo a corollario dei tanti sacrifici che quotidianamente tutti gli operatori coinvolti in questa emergenza effettuano, forse il potenziamento previsto non è congruo all’effettivo fabbisogno. - scrive Antonacchio - Gli addetti e tutti gli operatori sono stremati per l’eccessivo carico di lavoro conseguente al perdurare della pandemia in atto, che allo stato sembra concretamente inarrestabile e lievitare senza sosta, e pertanto si invita codesta direzione strategica a sostenere presso la direzione generale l’ipotesi di assicurare l’attività di ausiliariato, logistica e supporto alle attività sanitarie h 24 attraverso il potenziamento di almeno un’altra unità.”
“Non è sufficiente l’unità individuata, nello specifico una singola unità per turno notturno in forza PS risulta inadeguata per coprire 92 notti con 1104 ore di servizio notturno e data l’urgenza e la necessità di istituire tale attività si chiede un autorevole intervento, anche alla luce del fatto che presso il servizio non è presente nemmeno un OSS. Resta inteso che senza un immediato e tangibile segnale, la scrivente si vedrà costretta ad attivare ogni azione utile a tutela della dignità dei lavoratori interessati.” Conclude il segretario generale Pietro Antonacchio