“Ci vediamo nel futuro”. Un po' con un nodo alla gola, un po' per sfruttare la tecnologia e un po' per non lasciare mai andare i sogni e le speranze dei giovani creativi del Premio Fabula di Bellizzi, oramai abituati alle storie dal gran finale.
Nonostante settembre sia ancora lontano, l’emergenza sanitaria da coronavirus ha spazzato via la programmazione di quasi tutti gli eventi salernitani e non. A Bellizzi, però, c’è l’anima di un uomo, di un direttore artistico, che poco si lascia influenzare dagli eventi e che continua a creare e a portare avanti i sogni e le speranze dei 500 giovani che ogni anno arrivano in città per scrivere, stare insieme, incontrare idoli e personaggi famosi.
“L’edizione 2020 del Premio Fabula si farà, in un modo o nell’altro” Ci racconta Andrea Volpe, fondatore del Premio nonché direttore artistico. C’è già un piano B chee guarda al futuro, puntando sulla tecnologia. “In queste settimane di quarantena non ci siamo fermati, stiamo portando avanti gli scritti dei ragazzi, stiamo organizzando dirette e stiamo cercando di realizzare un’edizione 2020 diversa dal solito”.
Solo pochi giorni fa, infatti, il direttore Volpe ha pensato di “chiamarli a rapporto” ideando il format “Scritti da Fabula al tempo delCovid 19”. Un’iniziativa che ha raccolto centinaia di adesioni e di scritti.
“E’ stato un modo per far parlare i ragazzi e le loro parole mi hanno emozionato. Ci stiamo preparando ad una nuova edizione, probabilmente cercheremo di creare attività che chiederanno la presenza fisica di pochi mentre tanti altri potranno seguirci sul web”. Conclude Volpe.
Ancora non è possibile scoprire il volto dell’undicesima edizione del festival per ragazzi di Bellizzi, quel che è certo è che un piano B c’è. Le iscrizioni sono aperte, i giovani creativi non hanno mai smesso di scrivere e sognare, in attesa di poter vivere quei giorni da “fabula”.