Delegati aziendali organizzazioni mediche scrivono al presidente dell'Ordine dei medici di salerno esprimendo il loro dispiacere per il licenziamento del dottore Luigi Greco da parte dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi di Salerno. "Pur essendo il migliore, non ha fatto mai carriera, proprio per il suo amore per la verità, senza limitazioni o condizionamenti. Che fosse un personaggio di una preparazione e umanità infinita, ma “scomodo”, la nostra Azienda avrebbe dovuto saperlo. Soprattutto in un momento difficile quale questo che stiamo attraversando". Così le organizzazioni di categoria dopo il benservito all'infettivologo in pensione richiamato in servizio in uno dei momenti più complicati per la salute pubblica non solo di Salerno.
"Sicuramente, è stata una gravissima offesa licenziarlo. È da tempo che assistiamo stupiti ad "esternazioni" rese, a vario titolo, da dipendenti aziendali e non sulla gestione della nostra sanità regionale e locale, senza che l'azienda ospedaliera muova un dito, e poi dobbiamo assistere a questa presa di posizione così netta e infamante su argomentazioni
organizzative propositive - l'atto d'accusa delle organizzazioni mediche -. Non sarebbe più utile all’Azienda ed ai pazienti, invece di procedere a "vendette personali", ascoltare i tecnici che lavorano sul campo e chiedersi se forse costoro ne sanno di più di chi i Reparti li vede solo sulle carte".
La lettera indirizzata all'Ordine dei medici non usa giri di parole: "Pensare di lasciare il Ruggi, sede di pronto soccorso e reparti Covid e di una rianimazione dedicata che può raggiungere 24 posti letto, oltre le normali attività cliniche non Covid, senza il reparto di malattie infettive è pura follia. Non può bastare un’attività di consulenza mattutina, lasciando il resto della giornata scoperto. Se di sera giunge una grave meningite o altra patologia infettiva acuta, chi se ne occupa? Il Ruggi non è più un Dea di II livello? O dobbiamo sacrificare tutto secondo la logica delle scelte politiche con pessimi consiglieri?". Domande alle quali, è il ragionamento, qualcuno è tenuto a dare risposte.
"Noi delegati sindacali medici aziendali, ci uniamo al dottor Greco esprimendogli la nostra più totale solidarietà e vicinanza e condanniamo fermamente la condotta delle direzioni dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che, a giudizio delle organizzazioni sindacali mediche, dovrebbe almeno sentire la sensibilità di porgere le sue scuse per l’atteggiamento incomprensibile assunto nei confronti di un collega, la cui professionalità è indiscutibile, prima richiesto e poi, dagli stessi, allontanato".