«Assembramento in chiesa», caos e polemiche a Scafati

Il sindaco: «Fatto increscioso». Il parroco: «Nessuna volontà di violare la legge»

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Scafati.  

Caos e polemiche a Scafati per una cerimonia religiosa svoltasi ieri sera nella parrocchia Santa Maria delle Vergini. La presenza in chiesa di alcuni nuclei familiari ha fatto scattare l’allarme sui social, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri. «Stamattina - ha detto il sindaco Cristoforo Salvati nel corso di una diretta social - ho saputo un fatto increscioso che sicuramente sarà stato mosso di sentimenti di fede. Quello di un assembramento avvenuto nell’ambito della nostra parrocchia Santa Maria delle Vergini avvenuto ieri in tarda serata Atteggiamento censurabile sotto tutti i profili. È venuto pert utti il momento di rispettare le leggi. Sono sicuro che i cittadini presenti erano stati mossi da sentimenti virtuosi, di fede ma bisogna rispettare le regole perché basta non rispettarle per andare in situazione di grandissima difficoltà. Quando arriverà sul mio tavolo la comunicazione di quanto accaduto, questi soggetti – ha garantito il sindaco - saranno messi in isolamento fiduciario per due settimane. Se ci saranno sanzioni è giusto che vengano date a coloro che non hanno rispettato queste regole».

Il parroco don Giovanni De Riggi ha affidato la sua versione a una nota pubblicata sulla pagina Facebook della parrocchia. «Nessuna volontà di violare la legge, fino ad oggi abbiamo sempre osservato con rispetto e puntualità, le indicazioni del Governo e della nostra Diocesi. Purtroppo da una mia lettura della circolare del Ministero dell'interno del 27 marzo, Direzione centrale per gli Affari dei Culti, avevo dedotto di poter celebrare nel rispetto di quanto in esso indicato. Alla celebrazione, tenuta a porte chiuse, erano infatti presenti le figure previste, assieme a loro familiari, opportunamente disposte una per banco, nel pieno rispetto della distanza sociale imposta, senza assembramenti. Non era una celebrazione pubblica. Sono profondamente spiaciuto, e pronto ovviamente ad assumermi le mie responsabilità, rispetto alle decisioni che le autorità prenderanno».