La Pasqua e il coronavirus: il messaggio del vescovo Giudice

Il messaggio del vescovo di Nocera Giuseppe Giudice ai fedeli

la pasqua e il coronavirus il messaggio del vescovo giudice
Nocera Inferiore.  

"L’espressione "Questa è la vera Pasqua" non è un’indicazione cronologica ma teologica, non è riferita solo alla Pasqua di quest’anno, ma alla Pasqua di Cristo, celebrata una volta per sempre, una volta sola, sacrificio offerto una sola volta, con un solo sacrificio ed un’unica offerta". Comincia così la lunga lettera con la quale il vescovo della diocesi di Nocera-Sarno-Pagani Giuseppe Giudice si rivolge ai fedeli.

"Certamente è anche singolare la Pasqua di questo anno 2020, in cui siamo chiamati a celebrare sempre per il popolo, anche se senza popolo, accettando questo sacrificio proprio per il bene del popolo santo di Dio, al cui servizio è posto il nostro sacerdozio ministeriale, eco dell’unico sacerdozio di Cristo - le parole del monsignore -.Vera Pasqua, non nel senso che le altre siano state meno vere, ma perché sempre siamo orientati all’unica Pasqua di Cristo, che solo può inverare ogni nostra celebrazione. Solo in Gesù, infatti, si realizza la vera Pasqua ed è ucciso il vero Agnello a compimento dei sacrifici antichi".

Ma fra pochi giorni la festività cristiana che sarà celebrata sarà diversa da tutte le altre: "Quest’anno ci è chiesta un’attenzione particolare alle case dei fedeli, piccole chiese e chiese domestiche, consacrate dal sangue dell’Agnello. Associati al desiderio di Cristo – Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22,15) – già sapendo che dopo questa pandemia nulla sarà più come pria – e invitando i miei sacerdoti a salvaguardare sempre la dignità di ogni celebrazione, evitando di identificare celebrazione privata con celebrazione in diretta, ecco le norme per vivere in comunione, con il Santo Padre, che ci sta dando una grande lezione di vita e di sobrietà, e la Chiesa italiana, la Settimana Santa".

E dunque: dal 3 aprile chiese aperte ma solo per la preghiera personale, demandando ai parroci gli orari di apertura e chiusura. "Invito, ancora una volta, ad essere saggi e prudenti per non rendere vani i sacrifici compiuti fino a questo momento e che, secondo gli esperti, stanno producendo effetti positivi. È bene in questo momento non abbassare la guardia, sapendo che l’emergenza ancora continua", il monito di Giudice.

"Le altre espressioni e manifestazioni della pietà popolare non vengono trasferite ma, per quest’anno e in queste condizioni, semplicemente abolite, perché non avrebbero senso al di fuori del contesto della Settimana Santa - aggiunge il vescovo -. È opportuno, dato il momento che stiamo vivendo, sospendere anche le celebrazioni dei Battesimi, prime Confessioni, prime Comunioni, Cresime e celebrazioni Catecumenali fino a nuove disposizioni, superata l’attuale emergenza – tranne casi straordinari".