Fuga dal Nord, Stefano: "Io "terrone" rimango a Milano"

Dopo il nuovo decreto sull'emergenza Coronavirus il blogger salernitano lancia l'hashtag #ioresto

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Salerno.  

Aveva dato ad oltre 80 persone la possibilità di tornare a casa per le festività natalizie grazie al suo pullman AttraversaTam, ora chiede a tutti i fuorisede a Milano di rimanere al nord al grido di “Io resto”. Stefano Maiolica, il giovane salernitano che racconta dal 2018 cosa significa essere un “Terrone a Milano" è una delle voci fuori dal coro, contrario alla fuga verso il sud e all’assalto ai treni che il nuovo decreto del ministero per l’emergenza Coronavirus ha scatenato. 

Con l’emanazione del recente DPCM la Lombardia, insieme ad altre 14 province, sono state “chiuse” e identificate come zone rosse. Una misura di contenimento che si è resa necessaria per evitare il contagio dell’infezione Covid19. L’emergenza sanitaria che sta provando l’Italia spaventa i suoi concittadini e, dopo la fuga di notizie che rendevano nota una bozza del decreto prima della sua approvazione, centinaia tra lavoratori e studenti fuorisede si sono riversati nelle stazioni di bus e treni per “tornare a casa” nelle regioni del sud, avendo paura di rimanere soli. Un gesto non condiviso dalla stragrande maggioranza dei residenti meridionali. 

Stefano, invece, è rimasto a Milano. Il ragazzo ha, infatti, deciso di lanciare una campagna condividendo un chiaro messaggio: “Anche io ho paura, anche io voglio tornare a casa, anche io voglio sentirmi al sicuro tra le braccia di mia madre. Ma non è questo il momento di agire impulsivamente!  #IORESTO

Il blogger racconta la sua scelta, che è poi quella di tanti altri. Una decisione non facile che lo allontana dagli affetti per un periodo ma, allo stesso tempo, li portegge: “Siamo in tanti ad aver deciso di rimanere. Io, come molti miei amici, avevo anche già il biglietto pagato e più di uno motivo per tornare a casa, ma ho deciso di essere prudente. Bisogna far capire che se ci fermiamo noi riusciamo a fermare anche il contagio del virus.” ha dichiarato Stefano.

Dopo aver saputo del nuovo decreto, il ragazzo racconta di aver immediatamente capito cosa sarebbe accaduto. Da qui l'idea di lanciare un hashtag controcorrente, un #ioresto che si andasse a scontrare con la corsa ai treni. Un'idea condivisa da tanti suoi seguaci.

“La mia paura più grande è quella di tornare a casa come portatore sano. Vivo con mia mamma, con mia nonna e non voglio assolutamente correre il rischio di contagiarle. Ho tanti amici risultati positivi al tampone che mi raccontano di non avere assolutamente sintomi.” commenta il ragazzo.

“Non giudico e non punto il dito a chi è tornato, la paura di rimanere soli la capisco. Le decisioni che uno prende dipendono anche dalla famiglia che uno ha alle spalle... Mia mamma ad esempio è stata molto diretta: “Non ti azzardare a tornare!” aggiunge il “terrone” fuorisede.

Stefano racconta di una Milano che forse ancora non si è resa conto della gravità della situazione, con strade affollate e gente che ne approfitta per farsi una passeggiata. Ribadisce, infatti, che bisogna stare a casa in questo momento.

“A chi ha scelto di rimanere voglio dire che ha tutta la mia stima e che apprezzo tanto il loro coraggio, non siete soli e avete faccio a scelta più prudente. A chi è tornato rivolgo un appello: il vostro rientro non significa vacanza, siete tornati a casa perchè vi sentivate più sicuri vicino ai vostri familiari, lo capisco, ma adesso rimanete a casa. Non è il momento di uscire e festeggiare. State a casa” queste, le parole del giovane.

Stefano Maiolica, però, non si è limitato a lanciare un hashtag, ma la sua vera iniziativa si chiama “Operazione Felicità”: “In un momento in cui siamo “costretti” alla lontananza ho deciso di sfruttare i social e internet per connettere e avvicinare le persone. A breve partirà una piattaforma on line dove, grazie a tanti altri amici blogger, ci saranno dirette, playlist di canzoni, un vero e proprio palinsesto di appuntamenti ed eventi su internet per sentirci più vicini. Da lezioni di cucina a classi di yoga e anche dibattiti. Un modo per restare connessi anche a distanza.” spiega Stefano. Un modo per coinvolgere e stringere in un abbraccio virtuale tutti quelli che hanno preso la sua stessa decisione.