Marijuana e richiami per uccelli: l'allarme del Cabs

Secondo l'associazione antibracconaggio le due attività illegali sarebbero collegate tra di loro

Sarno.  

Il ritrovamento di piante di cannabis e dell'attrezzatura per un impianto di uccellagione, rappresenta un fatto grave ma che, per certi aspetti, non deve stupire più di tanto”. Ad affermarlo è il Cabs, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio, che dopo il ritrovamento a Sarno di una piantagione di 136 piante di marijuana e il sequestro di richiami per uccelli punta l’attenzione su due attività illegali preoccupanti e che sembrerebbero collegate tra loro.

“La guardia di finanza ha scoperto l’attrezzatura per la cattura di uccelli selvatici, attività vietata dalla legge, tra cui il richiamo acustico elettromagnetico, cavo, batteria, altoparlanti, rete ed alcune gabbie. Un corredo completo - ha commentato il Cabs - di un ignoto uccellatore”.

La stima di 120.000 euro sul guadagno che avrebbe generato l'immissione nel mercato della marijuana, si sarebbe completata con la vendita illecita di piccoli uccelli canori. Secondo il Cabs il connubio delle due attività testimonia ancora una volta i guadagni che fruttano i furti in danno alla natura. A venire colpiti, sono in genere i fringillidi ed i cardellini in particolare. La Campania rappresenta un luogo storico dove fanno base gli uccellatori spesso intercettati in altre regioni del sud Italia e non solo.

"Due attività illegali che, in questo caso, sembrerebbero collegate - ha affermato il Cabs - di certo dagli alti guadagni".

Secondo i volontari sarebbero decine di centinaia di migliaia i piccoli uccelli selvatici che ogni anno vengono catturati in Italia per il loro canto. "Occorrerebbero reati ben più pesanti di quelli attualmente previsti per chi infrange in tal maniera la legge, ma il legislatore italiano sembra trascurare questo aspetto. I risultati - ha concluso il Cabs - sono sotto gli occhi di tutti".