Sarà rimosso il murales che ironizza su Salvini, a dirlo è il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante, attraverso il suo profilo Facebook, dopo una critica arrivata dall'ex rettore dell'Università di Fisciano, Aurelio Tommasetti:
"Leggo ora, da un post, di un murales - di cui non conoscevo l’esistenza - spuntato su una murata del Parco della Rinascita e realizzato da un writer non ufficialmente invitato dall’associazione organizzatrice di Overline, la manifestazione internazionale di street art che ospitiamo ogni anno a Baronissi. Riporta un’immagine offensiva del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ne ho disposto l’immediata rimozione. Pur rispettando il diritto alla satira e alla creatività, tale atteggiamento non rientra nello stile del sottoscritto né in quello dell’Amministrazione che mi onoro di guidare. Spero si plachino le strumentali polemiche politiche che nulla hanno a che fare con l’arte, con Overline e con la nostra amministrazione comunale, democratica e rispettosa delle istituzioni. Sulla stessa murata del disegno “incriminato”, un artista nostro concittadino ha realizzato un murales dedicato all’integrazione che vede disegnata un’immigrata ospite a Baronissi con il progetto Sprar.
Preferiamo parlare di queste esperienze di integrazione e accoglienza. Chiedo scusa per l’inconveniente - lo farò anche con uno scritto privato - al Ministro Salvini a cui però non manca l’ironia". Nell'opera del writer si accostava alle scimmie la faccia del Ministro degli Interni, con la scritta "49 milioni di anni fa". Dura la reazione dell'ex rettore Aurelio Tommasetti: "Vi sembra normale che a Baronissi un sindaco piddino autorizzi un murales di questo tipo contro un Ministro della Repubblica?". Ecco invece la reazione dell'associazione Overline, organizzatrice della rassegna internazionale Overline jam, che “innanzitutto precisa che nessun amministratore ha autorizzato la realizzazione del murales “49 milioni di anni fa”. Per cultura non siamo abituati a controllare preventivamente i bozzetti degli artisti che partecipano alla nostra jam perché riteniamo che ogni forma d’arte - e quindi anche la satira - debba essere espressa liberamente e non possa essere censurata. Non c’è nulla di offensivo, né di scandaloso, si chiama semplicemente satira e non condividiamo assolutamente la scelta del Comune di coprire l’opera. Da un uomo delle istituzioni come il rettore Aurelio Tommasetti ci saremmo aspettati più un plauso per quanto costruito in 13 anni da un gruppo di ragazzi piuttosto che una sterile polemica politica nella quale preferiamo non entrare. Condanniamo con forza, invece, i commenti razzisti che sono comparsi sotto il post del rettore e dai quali, speriamo, prenderà le distanze con la stessa convinzione. Noi continueremo a lavorare per salvaguardare i sani valori che da 13 anni portiamo avanti e dai quali chi fa politica - o ha l’ambizione di farla -, dovrebbe imparare molto”.