Il business della canapa aveva fatto nascere anche a Salerno decine di negozi dedicati alla cannabis e creato un mercato reale, con numeri in crescita e investimenti concreti. A scommettere su questo settore tanti commercianti che avevano aperto uno store in cui, senza alcun dubbio, infiorescenze, olii e resina erano i prodotti di punta. Prima della conferma definitiva e il deposito della sentenza, i grow shop salernitani sembrano essere stati già colpiti dalla crisi del settore.
Risulta chiuso definitivamente lo Swiss Joint, in via Trento, mentre gli altri punti vendita, dopo la sentenza provvisoria, sono stati costretti a una “chiusura di emergenza” per eliminare dagli store gli articoli vietati. Gli unici prodotti che potranno essere venduti, infatti, saranno alimenti, cosmetici e saponi, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie. Ma anche su questo c'è poca chiarezza e le aperture degli store vengono rimandate per paura dei controlli e delle dure sanzioni che ne potrebbero derivare, come testimoniato dagli shop del centro cittadino.
Nell' 'Hemp Coffee Shop, in via Sabato Robertelli, che nasce in primo luogo come vero e proprio bar dove è possibile acquistare bevande ed infusi alla canapa, fino a ieri si potevano acquistare anche infiorescenze. “Dopo la sentenza c'è stato molto panico, i soldi investiti sono stati tanti e i maggiori ricavati si hanno proprio dalle infiorescenze e dai loro derivati. Doverli ritirare dal mercato è già una grande perdita. Con questa sentenza stiamo tornando indietro di anni, abbiamo investito tanti soldi che non vedremo più tornare, non ci sentiamo tutelati” dichiara Fausta Marmolino, titolare dell'Hemp Coffee Store insieme al suo compagno Fabio. “C'è molta disinformazione e poca chiarezza, un fornitore mi ha consigliato di eliminare dalle vetrine i prodotti ad oggi vietati, non abbiamo ancora ricevuto alcun controllo... ma siamo in attesa” continua la titolare.
Come lei, in tanti hanno aperto degli store che ad oggi vedono i prodotti di punta relegati in magazzino. Non sono solo i commercianti a risentire della sentenza: dalla coltivazione, alla vendita, allo smistamento, quello della canapa è un mercato che coinvolge tanti. “Abbiamo dei clienti fissi che si rivolgevano a noi per prodotti di cui “hanno bisogno”, persone con il mal di testa cronico si trovavano bene con i nostri prodotti e a cui non potremmo più vendere nulla” conclude Fausta Marmolino. Una sentenza che si è da poco pronunciata e che sembra aver già messo in ginocchio un mercato che negli ultimi anni aveva visto una grande espansione.