di Luciano Trapanese
A Caserta i migranti marciano perché chiedono «più soldi e meno chiacchiere». Insieme a loro anche parlamentari del Movimento 5Stelle, che hanno appena firmato il famoso contratto di governo con la Lega, quello che prevede misure draconiane proprio contro i migranti. Nel frattempo – a proposito del contratto – forti tensioni a Napoli, per un gazebo allestito da esponenti pro Salvini impegnati raccogliere l'opinione degli elettori sul programma di governo. Proteste alimentate anche dall'esclusione di qualsiasi punto che riguardi il sud dall'accordo. Nel frattempo, a 40 anni dall'approvazione della legge sull'aborto, imperversa una virulenta campagna delle associazioni pro vita, che suscita divisioni, scontri, proteste e censure.
A Napoli, De Luca, in preda a un raptus di violenza verbale, invita la folla a «sequestrare e sputare in faccia il sindaco di Napoli». Frasi che hanno messo in ombra la sua relazione sugli Stati generali della sanità, dove dichiara che la situazione è notevolmente migliorata da quando ha preso in mano il timone. Ma in pochi se ne sono accorti.
Un Paese sottosopra. La Campania anche peggio. Confusione totale. Mentre i “fondamentali” della nostra regione sono tutti in rosso: pil a crescita ridicola, diminuzione della popolazione, emigrazione in costante ascesa, consumo record di sostanze stupefacenti, tristi primati nei “settori” della ludopatia, l'usura e il racket. Si gonfia anche il mercato della prostituzione. La disoccupazione non accenna a diminuire, il reddito pro capite è fermo al palo, i livelli di assistenza sanitaria sono sempre ai minimi in Italia (e naturalmente in Europa), c'è il più alto tasso di mortalità per il cancro, la questione inquinamento non è stata ancora affrontata in modo deciso. Proprio come il dirompente dissesto idrogeologico.
L'economia sana è in difficoltà, anche perché deve fare i conti con aziende finanziate dai soldi della camorra.
Un quadro da profondo nero, vero? Se ci limitassimo a uno sguardo superficiale potremmo anche sintetizzare: «no futuro», tanto per citare lo slogan della vecchia punk generation. Eppure, sotto questo cielo tetro, c'è una Campania viva e vitale, vera e solidale, generosa e pragmatica, forte e gentile. Che racchiude in sé la speranza e l'orgoglio, il sogno e la vita. Ma anche, l'unica vera, genuina, incontaminata forza politica di questi periodi difficili: l'associazionismo, sia esso laico o cattolico. Gli esempi sono tanti. Andate a vedere tutto quello che sta facendo la Caritas di Benevento, sul fronte dell'accoglienza (vera, possibile, gestibile e in sintonia con il territorio e il suo futuro), contro le ludopatie, la povertà, per il sostegno all'occupazione, per una comunicazione corretta, giusta ed equilibrata. O il magnifico lavoro sul campo degli avvocati di strada, dei maestri di strada, delle tante associazioni che operano instancabili nei quartieri difficili di Napoli (De Magistris prenda esempio), delle operatrici e degli operatori impegnati ogni giorno sul difficile terreno delle violenze in famiglia e sulle donne (informatevi sullo straordinario impegno dell'avvocato Stefania De Martino, nonostante i tagli della Regione), dei volontari nei centri che salvano le ragazze costrette a prostituirsi, delle tante associazioni che aiutano i tossicodipendenti, gli anziani soli, le persone disabili, delle organizzazioni ambientaliste (Legambiente e Wwf, su tutte), che sono in trincea per salvare la Campania dai disastri ambientali. Nelle parrocchie che sostengono le famiglie bisognose. Centinaia di migliaia di persone, solo in questa regione. Tra questi, ne siamo sicuri, anche tanti di voi.
Rispetto allo spettacolo osceno (sì, osceno), che istituzioni, partiti, mandano in onda ogni giorno, le storie belle dell'associazionismo vengono oscurate dalla nube scura degli sterili scontri ideologici, una bagarre insensata, che serve solo a conquistare vacui spazi di visibilità pseudopolitica, nel nome e per conto di interessi che sono solo personali.
Sarebbe opportuno, ed è una critica che rivolgiamo soprattutto a noi stessi, dare più spazio, voce e sostegno a questa meravigliosa anima della Campania. Che non si arrende, si aiuta e aiuta gli altri. La luce è tutta lì, e non altrove. E può bastare per illuminare anche gli altri. A partire da chi scrive.