E' polemica anche a Battipaglia dopo l'affissione dei manifesti Pro vita in città. “Tu eri così a 11 settimane. Tutti i tuoi organi erano presenti, il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento, già ti succhiavi il pollice.
E ora sei qui perché tua mamma non ti ha abortito”.
Questo il messaggio della onlus affisso in diverse zone della cittadina in vista del prossimo 22 maggio, anniversario della legalizzazione dell’aborto volontario.
Ad affiggere il manifesto l’associazione politico culturale Battipaglia Nostra: «La nostra iniziativa è volta a difendere il diritto alla libertà di pensiero e di espressione, a difendere il diritto alla vita, a difendere il valore della maternità, della famiglia tradizionale dalla dittatura del politicamente corretto in salsa radical-progressista», fanno sapere gli attivisti.
I manifesti sono stati regolarmente autorizzati dall’amministrazione comunale di Battipaglia. Diverse persone starebbero intanto sollecitando il sindaco Cecilia Francese affinché faccia come la collega grillina, Virginia Raggi. Anche a Roma si scatenò una forte polemica dopo l'apparizione dei manifesti Pro vita che furono prontamente rimossi dall'amministrazione. Tante le richieste di chi, come la senatrice Pd Monica Cirinnà, voleva l'immediata rimozione.
Già in passato l’amministrazione capitolina aveva interdetto l’associazione ProVita dall’affissione di simili manifesti, perché in contrasto con le prescrizioni previste dal Regolamento in materia di Pubbliche affissioni di Roma Capitale, che vieta espressamente “esposizioni pubblicitarie dal contenuto lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali”.
“Un ricatto morale“, “una vergogna”, “peggio dei talebani“, sono alcuni dei commenti che erano apparsi su Twitter, mentre altri ironizzavano scrivendo “benvenuti nel Medioevo“.
S.B.