“Ci trattano come se fossimo invisibili”. Gli addetti alle pulizie dell'Unisa questa mattina hanno occupato il rettorato. Una azione, l'ennesima, per protestare contro il taglio delle ore lavorate e degli stipendi imposto dalla nuova società. A luglio scorso la Gioma Facility Managment srl si è aggiudicata l'appalto offrendo un ribasso pari al 40,62%. Ad indire la gara la Fondazione universitaria che gestisce i servizi per conto dell'ateneo salernitano. “Con 350 euro al mese non si vive” hanno protestato i lavoratori. “Il Rettore dell'Università non può far finta di nulla, deve intervenire presso la fondazione, che ha assegnato l'appalto, e risolvere questa situazione che lede la nostra dignità di lavoratori e lavoratrici, di madri e padri di famiglia”. Secondo i lavoratori il passaggio alla nuova società ha comportato anche un abbassamento del livello del servizio prestato: meno ore di lavoro vuol dire minore possibilità di assolvere alla pulizia dei locali dell'ateneo. “L'università oggi è più sporca rispetto a sei mesi fa eppure alla ditta non è stata fatta nemmeno una lettera di contestazione. E pure il materiale per le pulizie ci viene dato dalla ditta con il contagocce”. E secondo le organizzazioni sindacali, Filcams Cgil e Fesica Confsal, gli orari di lavoro non rispondono ad alcun criterio giustificabile né alle effettive esigenze di servizio, tanto che l’Azienda attribuisce costantemente orario supplementare evidentemente necessario allo svolgimento del servizio secondo gli standard di qualità ed igiene richiesti dalla Fondazione e non garantiti dagli orari contrattualizzati al momento delle assunzioni. Intanto una giornata di sciopero è stata indetta per lunedì 12 dicembre. A questa azione si unirà poi il blocco dello straordinario per nove giornate consecutive.
Redazione