"Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri”. Queste parole di Antonio Gramsci descrivono con stupefacente attualità la situazione paradossale e spaventosa che il nostro mondo sta vivendo in questi mesi.
Eppure sono parole antiche, del secolo scorso, scritte da una delle menti migliori di quel secolo che proprio il 27 aprile di 83 anni fa veniva strappato alla vita dalla violenta oppressione del regime fascista.
Il vecchio mondo, quello che conoscevamo, con le sue storture, le sue normalità, i suoi conflitti, i suoi compromessi e le sue diseguaglianze sta morendo.
Il mondo nuovo, quello che nei primi giorni di pandemia abbiamo sognato, quello che doveva nascere da una presa di coscienza collettiva di aver corso inutilmente senza avere una meta, di aver scelto obiettivi evanescenti come la crescita, di aver posto come soddisfazione umana il profitto ad ogni costo, quel mondo nuovo, pulito, solidale, comunitario e finalmente lento, non comparirà mai perché c’è chi vorrebbe tornare di corsa al passato.
Oggi siamo bloccati proprio in quel “chiaroscuro” dove nascono i mostri.
Il mostro di una comunità internazionale, divisa, scompaginata, tenuta insieme solo da un coacervo di interessi nazionali.
Il mostro di un’Europa mai stata unita che prova a far quadrare conti inesistenti senza badare alle sofferenze reali di chi si è ritrovato sperso in un cambiamento sociale, economico e politico di dimensioni epocali.
Il mostro della confusione di un governo debole, di una Fase 2 incerta e disorganizzata che si esplicita nel discorso fumoso, vuoto e contorto di un Presidente del Consiglio che ieri sera ha dimostrato solo di essere stato inghiottito in un vortice di richieste, pressioni e dubbi dal quale non uscirà neanche con l’ennesima taskforce.
Il mostro di un sovranismo che vomita inutili parole nel tentativo ostinato di solleticare gli istinti più bassi dell’umanità. Lo stesso sovranismo che negli USA consiglia iniezioni di disinfettante e che qui da noi un giorno dice di aprire tutto, il giorno dopo di chiudere tutto, e il giorno dopo ancora prega in diretta tv.
Il mostro di una polemica tutta napoletana che un sindaco lancia sui tempi di lievitazione della pizza come questione dirimente per la ripartenza economica e sociale della terza città d’Italia.
Purtroppo siamo incastrati in un lungo e incerto “chiaroscuro” con l’umanità che si è riscoperta finalmente impotente davanti alla natura. I mostri forse già c’erano ma in questa fase stanno prendendo forza, vigore e potenza. Si nutrono del distanziamento sociale, dell’impossibilità di riempire gli spazi, delle solitudini inascoltate. Hanno le stesse facce telegeniche del vecchio mondo, dicono le stesse bugie e le stesse volgarità, ma possono contare su una rabbia più vera, più diffusa che, per ora, cova ancora sotto le ceneri umane della quarantena.
La Fase 2 sta iniziando in un “chiaroscuro” che sarà ancora lungo e se mai dovesse comparire il mondo nuovo sarà troppo simile al vecchio.