Pippo Falco è stato tra i protagonisti della storica promozione in serie A del Benevento due anni fa e poi a luglio 2017 nonostante tutto fu mandato via da Baroni perchè non ritenuto idoneo alla causa per prendere gli anonimi Lombardi, Memushaj, D'Alessandro, Lazaar e compagnia. E' tornato nel Sannio da avversario lo scorso 27 agosto e in occasione del suo gol del 2-0 sotto la curva sud non ha esultato e si è quasi scusato. Walter Lopez mandato via da Baroni e Di Somma, acclamato a gran voce ed amato dalla tifoseria giallorossa che per un anno intero lo ha osannato, in occasione del derby dell'Arechi non ha avuto nemmeno la forza di alzare anche da cinquanta metri un braccio per salutare quella gente che lo considerava uno di famiglia, un mini-eroe. Pietro Iemmello tra i calciatori più deludenti della passata stagione in A con all'attivo 16 presenze e 2 soli gol, alle prese sempre con infortuni e con prestazioni irritanti e impalpabili, venuto nel Sannio giusto per usare un paradosso per "curarsi", sicuramente tra gli artefici insieme ad altri della retrocessione, con pagelle sempre con voti insufficienti, ha affrontato per la prima volta da avversario il Benevento ieri sera allo Zaccheria ed ha salutato i tifosi giallorossi dopo il gol del pareggio di Kragl con il dito medio. Storie di ex completamente diverse che ho voluto raccontare di proposito per far capire le differenze, lo stile, la mentalità, la cultura sportiva, la riconoscenza che quasi sempre non c'è.
Nella tarda serata di ieri l'attaccante di Catanzaro che ricordiamo è di proprietà del Benevento perchè al Foggia è ritornato con la formula del prestito, attraverso Instagram, nella sua "storia", si è affrettato a scrivere che il dito medio non era rivolto ai beneventani... Il testo integrale per dovere di cronaca: "Questo gesto non era sicuramente rivolto alla curva del Benevento anche perché come si può ben notare il mio sguardo è verso la bandierina. Detto ciò non mi abbasserò mai a certi livelli nonostante io sia stato fischiato un anno intero. Buona vita a tutti non mi abbasserò mai al livello di chi cerca di strumentalizzare certe cose". Solo per cronaca ricordo che era sotto la curva sannita, dalle sue parti non c'era alcun calciatore giallorosso, ma oltre al settore ospiti appunto la bandierina del calcio d'angolo... Forse, nonostante il gesto da censura totale sarebbe stato più apprezzato se avesse chiesto scusa, mettendo da parte ipocrisia ed altro. Ma ci sono altre due cose da aggiungere. Iemmello non è nuovo a questi gesti. Il 20 maggio 2012 in occasione della semifinale play off d'andata in prima divisione tra Pro Vercelli e Taranto (il nostro "eroe" indossava la casacca dei piemontesi) in occasione del gol del vantaggio realizzato da Espinal si rivolse verso il settore ospiti occupato dai supporters del Taranto mostrando sempre il solito dito medio. Successivamente sempre attraverso i social, all'epoca twitter, scrisse: "Volevo fare le mie scuse ufficiali a tutti i tifosi del Taranto per il brutto gesto che mi ha visto protagonista domenica. E' un gesto che non mi appartiene, soprattutto verso una città che conosco bene essendo anche io meridionale. Mi spiace. Pietro". Lascio a voi qualsiasi commento.
Infine, per chiudere, considerato che non è stato specificato dal signor Iemmello chi era il destinatario del dito medio di ieri sera, chissà, ho pensato, se non era per rabbia verso se stesso, visto che nella sua carriera a soli 27 anni spesso ha fatto il passo del gambero. Trovandosi dal proscenio della serie A tra Fiorentina, Sassuolo e lo stesso Benevento, di nuovo a Foggia a lottare per la salvezza...