Senza esito e senza successo, così come era ampiamente previsto, del resto, il tentativo di Clemente Mastella di far invertire il campo (giocare al Vigorito) gli ottavi di finale di Tim Cup tra Benevento e Inter in programma domenica 13 gennaio alle ore 18 a San Siro ma a porte chiuse a causa della prima di due giornate di squalifica che deve scontare il sodalizio nerazzurro per i cori razzisti. Non vi nascondo che mi ha fatto piacere leggere sul dispaccio dell'agenzia Ansa la dichiarazione del primo cittadino poco realistica rispetto alla realtà di un Inter che avrebbe dovuto giocare in trasferta, trasferire i suoi atleti da Milano e vedersi poi costretta a scontare in campionato l'intera squalifica. Infatti pare, stando ad indiscrezioni che quella dell'ex ministro sia stata solo una intervista dedicata alla stampa, ma non a Figc, Lega, società e altro.
Però ho provato ugualmente gioia nel vedere che Mastella, assente a causa dei suoi molteplici impegni da diverse settimane dalla sua poltroncina nella tribuna centrale del Vigorito, abbia riparlato del Benevento che non si è dimenticato di una delle più belle realtà in assoluto della nostra provincia non solo sportiva, ma sociale e d'immagine oltre che di veicolo turistico e non solo. Significa che il giallorosso è sempre nella sua mente, al di là della passione calcistica mai celata per il Napoli. Mi sono meravigliato perchè al di là delle assenze da circa tre mesi il presidente del Benevento avvocato Oreste Vigorito ha affidato un appello-invito-sfogo nella trasmissione Ottogol condotta da chi vi scrive su Ottochannel Tv 696 in merito all'urgenza di risolvere la questione della convenzione dello stadio Vigorito che scade a maggio. In pratica tra circa quattro mesi.
Una dichiarazione, quella del patron giallorosso che ha avuto eco tra i tifosi, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, politici, opinione pubblica che chiede addirittura al Comune una delibera ad hoc per venderlo addirittura al Benevento calcio approfittando di un momento (che comunque dura da oltre tredici anni) contingente favorevole. Nonostante tutto il nostro primo cittadino non ha risposto, nè mandato segnali che giocoforza come in tutte le cose amministrative dovrebbero andare ad incoraggiare chi sostiene un'attività non di lucro ma per il bene della collettività, ma soprattutto dovrebbe studiare decisioni di coraggio per andare a definire sempre nell'ambito e nel rispetto legislatico la questione. Senza stadio, senza certezze non si può programmare il futuro, le promozioni, l'attività.
Dopo le feste natalizie e di capodanno, dopo l'intervento sull'inversione del campo di Tim Cup con l'Inter, ci aspettiamo tutti che venga battuto un colpo dal sindaco, magari anche con una dichiarazione all'Ansa sulla volontà di gestire la struttura di via Santa Colomba.
Per ora, fine della prima puntata. Ci aggiorneremo nelle prossime settimane sperando sempre nella comprensione e pazienza di chi vorrebbe continuare a fare qualcosa di bello, unico per la terra sannita anche e non solo con il calcio.