Marco Baroni, ormai ex allenatore del Benevento a tutti gli effetti, all'esordio sulla panchina del Frosinone ha subito centrato l'obiettivo clamorosamente fallito nel Sannio nella passata stagione. Ha conquistato il primo punto in serie A dopo dieci giornate. Nove nel passato campionato in riva al Calore e poi la gara di ieri dove ancora una volta sulla sua strada si era trovato Mandragora nell'inedita veste di goleador come avvenuto col Crotone nello scorso triste campionato. Una sorta di bestia nera, ma stavolta il destino ha deciso di sorridere all'ex difensore del Napoli dello scudetto che come noto si è lasciato in malo modo, nonostante la storica e inattesa promozione in A, con la società, gran parte dei giornalisti e la tifoseria sannita.
L'allenatore fiorentino nella prima conferenza stampa da responsabile tecnico dei ciociari ha sottolineato di essere stato molto critico con se stesso a proposito del suo lavoro ed anche dell'esperienza della passata stagione alla guida del Benevento con un rendimento che aveva reso i sanniti una sorta di barzelletta a livello europeo per l'incredibile serie di record negativi. Situazioni frutto di una scellerata campagna acquisti condotta quasi autonomamente con il supporto dell'inadeguato ds Di Somma che aveva portato alla partenza degli eroi della promozione, di quelli che in B avevano fatto la differenza e l'arrivo nel Sannio di calciatori di seconda fascia della serie cadetta o di giovani assolutamente inadeguati alla massima serie. Una situazione che fece subito scattare l'allarme con il presidente Oreste Vigorito che in un primo momento aveva deciso di fidarsi ed affidarsi a chi aveva coronato un sogno inatteso "regalandogli" anche un lauto contratto biennale e che proprio nell'ultimo giorno di mercato estivo volò a Milano per cercare di sanare quello che ormai era irreparabile con una rosa totalmente inadeguata.
Fatte le debite premesse generali che ebbero l'epilogo dopo la nona giornata a 0 punti, ma soprattutto con la squadra che non dava mai l'impressione di essere all'altezza di qualsiasi avversario, quasi sempre fuori partita e spesso presa a pallonate dagli avversari, eccomi al dunque. Da ieri pomeriggio, dal triplice fischio finale di Udinese-Frosinone con l'ottimo Camillo Ciano che dal dischetto ha regalato il famoso punto, mi sto chiedendo se Baroni si è sentito in obbligo di inviare un sms o un wathsapp di ringraziamento ad Oreste Vigorito con il quale non si è lasciato in maniera cordiale, ma di certo non per colpa del patron che come noto è sempre cordiale e disponibile con tutti, ex compresi. Sì avete letto bene, un sms per ringraziarlo per avergli consentito di crescere grazie agli errori a ripetizione commessi nella scorsa stagione e che gli hanno consentito, forse, di crescere e capire cosa significa giocare nella massima serie, mettendo da parte quella eccessiva sicurezza che spesso sconfina con altro.
Caro Baroni, speriamo quanto meno che tu ti senta debitore verso il popolo giallorosso e lo stesso Oreste Vigorito che a loro volta erano stati grati a te quando avevi fatto il miracolo, prima di vanificarlo con scelte anacronistiche, vero Ceravolo, Lopez, Camporese e compagni... Senza voler parlare di Gravillon, Belec, Cotticelli, Costa e via dicendo. E nel frattempo ti auguriamo un sincero e non criptico, in bocca al lupo per la nuova avventura.