Sta facendo il giro dei social un video che ritrae Simone Inzaghi nei concitati minuti finali di Inter-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia. Una gara che ha sancito l’eliminazione dei nerazzurri dalla competizione, spegnendo definitivamente il sogno Triplete. Visibilmente frustrato per il pesante passivo (0-3), l’allenatore nerazzurro si scaglia contro il quarto uomo, chiedendo con tono acceso di non assegnare minuti di recupero, ritenendo il match ormai chiuso e privo di senso.
"Non voglio il recupero eh! Non mi prendete per il culo eh! Non lo voglio! Non lo voglio!", grida Inzaghi a Gianluca Aureliano, intenzionato a rientrare quanto prima negli spogliatoi per mettersi alle spalle l'incubo di San Siro. La richiesta del tecnico nerazzurro è stata accolta dal quarto uomo, visto che non è stato assegnato alcun recupero al termine del secondo tempo.
Ma cosa prevedete il regolamento? In merito alla "durata della gara", nel punto 3 si può leggere:
Ciascun periodo di gioco deve essere prolungato dall’arbitro per recuperare tutto il tempo di gioco perduto per:
le sostituzioni
l’accertamento e/o l’uscita dal terreno di gioco dei calciatori infortunati
le manovre tendenti a perdere tempo
i provvedimenti disciplinari
le interruzioni per ragioni mediche consentite dal regolamento della competizione, ad esempio per dissetarsi (che non devono superare un minuto) o per rinfrescarsi (“cooling break” da novanta secondi a tre minuti)
controlli e revisioni VAR
festeggiamenti per la segnatura di una rete
qualsiasi altra causa, incluso ogni significativo ritardo in occasione delle riprese di gioco (ad esempio, a causa di interferenza da parte di un corpo estraneo)
"Si evidenzia che in nessuna competizione ufficiale organizzata dalla FIGC è possibile per le squadre convenire una diversa durata dei due periodi di gioco, giacché non è previsto dai rispettivi regolamenti Regola 7 | 69 Il quarto ufficiale indica il recupero minimo deciso dall’arbitro al termine dell’ultimo minuto di ciascun periodo di gioco. Il recupero può essere aumentato dall’arbitro, ma non può essere ridotto. L’arbitro non deve compensare un errore di cronometraggio occorso nel primo periodo di gioco, aumentando o riducendo la durata del secondo periodo di gioco".