Nella conferenza stampa, seguita alla partita - peraltro priva di particolari spunti di beatificazione - del Napoli contro il Milan al Maradona, alla domanda di un cronista così formulata, "le è mai capitato di cambiare tanto spesso modulo e giocatori", Antonio Conte ha risposto: "Lo ripeto spesso anche al mio staff, penso che quest'anno come l'anno scorso dove non ho allenato sono stato sul pezzo e studiare tanto. il fatto di stare fermo e avere la mente fredda mi ha ampliato le conoscenze dal punto di vista tattico. Quello di quest'anno non mi è mai accaduto. Già è difficile cambiare sistema di gioco, devo dire grazie all'anno scorso che sono stato fermo. Oggi mi sento molto più forte, tutto quello imparato l'anno scorso l'ho messo in pratica trovando un gruppo di ragazzi fantastici. Ho avuto la fortuna di trovare questo gruppo, le diverse soluzioni tattiche ha ampliato il mio bagaglio di conoscenza".
Confesso che le affermazioni del tecnico salentino mi hanno un po' sconcertato, se non altro perché mi ricordavano molto, anche troppo, quelle di un altro allenatore, Walter Mazzarri, che nello scorso campionato aveva rovinato tutto il bel ricordo che Napoli e i napoletani avevano di lui, raccogliendo tanti pochi punti da essere (quasi) prontamente esonerato. Va anche aggiunto che Antonio Conte non aveva fatto di meglio per ben 7 partite consecutive, che gli erano valse gli stessi punti (otto) di Mazzarri, ma anche nuove e imperturbabili aperture di credito da parte di media, social e addetti ai lavori, per non parlare degli alibi del tutto insussistenti concessi all'ex juventino e affatto al sanguigno toscanaccio. Insomma, avere buona reputazione, buona stampa e (soprattutto) buone amicizie qualcosa dovrà pur contare.
Così, ma giusto per dovere di cronaca, riporto le parole dette da Walter Mazzarri al suo arrivo a Napoli in risposta a una domanda rivoltagli sulla sua conoscenza del modulo tattico prevalentemente (se non solo) usato dagli azzurri negli anni precedenti, compreso in quello dello scudetto. L'uomo di San Vincenzo così si espresse: "ll 4-3-3 me lo sono studiato, sposato, in entrambe le fasi, come si scappa a gioco aperto, mi sono fatto una cultura tale che mi portò a dire che se mi chiamano, vado, e se vogliono un Napoli vicino a quello dell’anno scorso ci sono perché mi piace. Sono convinto che con i giocatori giusti questo modulo mi piace molto, come il 3-5-2 dell’epoca. Sono venuto perché ho studiato tanto il modulo del Napoli perché faceva il più bel calcio d’Europa”.