Col Napoli che vince il "corto muso" è diventato tabù

Le bacchettate della grande stampa sportiva al pragmatismo contiano: negli anni passati però...

col napoli che vince il corto muso e diventato tabu
Napoli.  

“Conte non ha lo Scudetto in tasca, non sempre potrà vincere facendo tre gol con tre tiri in porta”. L'assunto è di Gazzetta, e se non fa una grinza nella prima parte, perché Conte ovviamente non ha lo Scudetto in tasca, il resto qualche perplessità se la porta dietro.
Gazzetta ha il suo core business nel tifo juventino, milanista e interista, lo ha spiegato qualche anno fa con molta trasparenza e onesta il direttore, quando gli veniva contestato il poco spazio dedicato all'impresa che stava mettendo in campo il Napoli di Spalletti, e dunque non c'è da stupirsi se nella corsa Scudetto la preferenza della rosea non ricada sul Napoli. E' lecito.
C'è un discorso di coerenza, semmai, che stona.


Innanzitutto perché l'Atalanta non perdeva da quattro mesi, da Settembre, e dunque fare tre gol ai nerazzurri, con tre tiri come con trentatré, non può essere banalizzata a una questione episodica, quasi di fortuna, soprattutto se quei tre gol servono poi a vincere a Bergamo.
Non è una vittoria da “tre gol con tre tiri in porta” e tre punti trovati per terra, checché se ne dica.


Poi si ricordano gli elogi della solidità e del corto muso, opposti assieme alla logica utilitaristica al bel gioco che altrove si mostrava: all'epoca non si usava il “contatiri”, né si avvertiva l'esigenza di dire che quel cinismo alla lunga non avrebbe portato grandi risultati.
Fa strano, insomma: l'Atalanta è una squadra che massacra le avversarie dal punto di vista dell'intensità, il Napoli ha tenuto proprio sotto il profilo dell'intensità, trovando tre gol con le stesse armi utilizzate dai bergamaschi ovvero pressing asfissiante, aggressione del possesso avversario e capacità di sfruttare e non perdonare ogni errore avversario.
Una buona notizia, peraltro, per una squadra che ultimamente (magari qualcuno l'ha notato), prendendo coraggio dopo l'effettiva prima fase contiana, ultrautilitaristica, aveva preso a giocare e anche a mangiarsi gol di troppo, sfruttando pochissime occasioni rispetto a quelle create.


Insomma, se la prima striscia di vittorie contiane, dall'Empoli al Lecce, dal Milan alla Roma, mostravano effettivamente una squadra solida ma col braccino, cinica ma non straripante come Inter o Atalanta oggi la situazione è cambiata: il Napoli ha una condizione fisica ottimale, e anche a livello psicologico ha spazzato via i fantasmi della scorsa stagione.
Fattori che da soli ovviamente non bastano per vincere, ma che hanno portato al primato in coabitazione potenziale con l'Inter meritato e soprattutto insperato: c'erano 41 punti di differenza a giugno 2024.
Nel 2025 magari saranno due in meno, magari tre come i gol all'Atalanta frutto di altrettanti tiri in porta o magari uno in più, e in quel caso sarà ben accetto un asterisco accanto alla classifica finale: *ma ha vinto contro l'Atalanta con tre gol su tre tiri in porta.