IL PIZZINO di Urgo: Cercasi la scintilla

Serve una scossa in attacco tra Kvara e Lukaku

il pizzino di urgo cercasi la scintilla
Napoli.  

Il Napoli a piccoli passi cresce, o almeno così dicono quelli che di calcio ne sanno molto più di me. E tra una settimana arriva la Roma del bravo, sano e stilisticamente impeccabile Claudio Ranieri, reo di aver tradito Cagliari e scelto col cuore la sua città natale. Confesso che non ne sono contento neanche un po', e non solo per la tradizione tutta azzurra di non andare poi così tanto bene (tanto per usare un eufemismo) quando affronta formazioni che hanno appena cambiato allenatore.

Sarà che il napoletano è abitudinario di natura, di domenica poi molto di più di ogni altro giorno della settimana, tra pastasciutta e polpette, pastarelle e limoncello, figurarsi se si sforza di lambiccarsi il cervello dietro a inaspettate tattiche di gioco. Ah, a proposito di quest'ultimo, vedrete che il buon tecnico romanista si inventerà una soluzione alla Gasperini senza centravanti e con tutti uomini di movimento in attacco per favorire le incursioni laterali e dalle retrovie centrali. Ma di questo avremo modo di parlarne.

Una cosa buona la SSC Napoli questa estate però l'ha fatta, ha preso il Kim Min-jae italiano, solo che non vuole andarsene a fine anno al Bayern per ingrassare procuratori avidi e famelici, quell'Alessandro Buongiorno, torinese di nascita e torinista di fede, che sembra il vero astro nascente - almeno per la parte attinente al reparto difensivo - del calcio italiano. Là le cose sembrerebbero andare per il meglio, anche in virtù della crescita di Giovanni Di Lorenzo, che tuttavia resta a mio giudizio ancora tutta da decifrare (visto quello che ha combinato con Lookman). In altre zone dello scacchiere azzurro, però, le cose non vanno altrettanto bene. Se, infatti, il centrocampo appare efficiente, benché risicato e del tutto incapace a sopportare la perdita di Stanislav Lobotka, è l'attacco il vero tallone d'Achille del Napoli attuale. Conte non ha trovato una soluzione tattica per Khvicha Kvaratskhelia (dato peraltro sul piede di partenza già a giugno), che appare ancora spaesato e inconcludente.

Certo entrano in gioco fattori motivazionali ed economici, incomprensioni tecniche con chi (vedi Lukaku) non sembra parlare la stessa lingua o carenze affettive per l'inopinata perdita di quel Mario Rui con cui era da tempo diventato pappa e ciccia, ma resta il fatto che senza creare la necessaria superiorità numerica Big Rom difficilmente potrà liberarsi per qualcosa di utile, tanto più che non ha l'età, il dinamismo e l'esplosività (nella corsa e nel salto) di Victor Osimhen. Cercasi la scintilla per accendere quei due.