IL PIZZINO di Urgo: Io no, proprio no

Inutile parlare di Napoli-Bologna di fronte a una strategia societaria che lascia perplessi...

il pizzino di urgo io no proprio no
Napoli.  

Onestamente faccio fatica a capire il vero progetto del Napoli, qualora ne abbia uno. Del resto, la senescenza è un valore disgiunto dalla lucidità: mentre la prima avanza, la seconda inesorabilmente declina.

E gli uomini (al netto di qualche nuovo ingresso di nessuna rilevanza) che gestiscono la società sono gli stessi di 20 anni fa e non sembrano avere degni eredi, almeno non in area azzurra. Il colpo di grazia - è inutile dirlo - lo ha dato lo scudetto, con quella pur sobria messe di festeggiamenti ma non di vanaglorie, che (va detto) a Napoli durano un bel po' di più rispetto al resto del mondo.

È così che tutti i passi successivi sono stati errati, non ultimo - mi arrogo la presunzione di affermarlo senza tema di smentite - quello di scegliere un allenatore (Antonio Conte, ndr) lontanissimo dallo schema di gioco di sempre del Napoli. Del resto gran parte del lavoro era già stato fatto con cura certosina, per prima cosa spopolando il centrocampo con scelte tra il grottesco e l'autodistruttivo.

Vedesi la vendita di Elmas in piena emergenza identitaria, l'esclusione di Demme addirittura dalla lista del campionato per tenere comparse e saltimbanchi e la prolungata pantomima fatta con protervia e malvagità per far finta di voler trattenere Zielinski. Stendo un velo pietoso su quello che si è stati in grado di aggiungere con le epurazioni di Folorunsho e Gaetano senza neanche provarli.

Se l'obbiettivo era quello di cambiare pelle, organizzando un 3-4-2-1, anche mio padre che ne capiva di calcio come di ornitologia, sarebbe stato in grado di dire che non c'erano gli uomini e i primi a dover essere ceduti avrebbero dovuti essere Kvaratskhelia e Politano, che accentrati sono inutili e lateralizzati finiscono col pestarsi i piedi con gli esterni di centrocampo (diciamo così), quelli che dovrebbero fare il lavoro di tutta fascia e per il quale comunque non sono tagliati (tanto è vero che se ne stanno cercando degli altri). E tutto questo bailamme si sta svolgendo nell'attesa che accada qualcosa di straordinario o salvifico che, comunque fosse andata la partita col Bologna, non sarebbe puntualmente venuto. 

C'è un ultimo aspetto che vale la pena ribadire. Con la questione Osimhen incagliata chissà dove e il mancato cospicuo incasso venuto meno - a fronte del perdurare dei suoi elevatissimi costi contrattuali - al Napoli il completamento della squadra comporterebbe un esborso orientativo di 150 milioni contro poco più di una decina di milioni di introiti certi. Un suicidio bello e buono. E veramente vogliamo parlare di Napoli-Bologna. Io no, proprio no.