IL PIZZINO di Urgo: Il culto della personalità

Finora la campagna acquisti è deludente: non basta solo la personalità di Conte...

il pizzino di urgo il culto della personalita
Napoli.  

Per Wikipedia "Il culto della personalità è una forma di idolatria sociale che generalmente si configura nell'assoluta devozione a un leader, solitamente politico o religioso, attraverso l'esaltazione del pensiero e delle capacità, tanto da attribuirgli doti di infallibilità. Per estensione, l'espressione può anche descrivere l'ossessione dei mass media nei confronti delle celebrità, o la gestione guidata dall'egocentrismo in un'impresa commerciale o industriale."

Se questa definizione non è adattabile al nostro Antonio Conte ditemelo voi. A fronte di una campagna acquisti della SSC Napoli allo stato balbettante e confusionaria e di una serie infinita e sconcertante di "tagli", per ora più annunciati che reali, alla squadra dello scorso anno - che pur avendo fatto così male non differiva poi tanto da quella che aveva vinto lo scudetto (allora non era solo un problema di guida tecnica!) - tutto il mondo calcistico nostrano si continua a prodigare in complimenti sperticati per l'ex tecnico della Juventus (sarà mica per questo?).

Non sono peraltro da meno i tifosi azzurri, accorsi sempre più numerosi per  acclamare nei due ritiri in altitudine il mister salentino, tanto da far pensare proprio a una cieca esaltazione dell'uomo ancora prima che si possa formulare un giudizio ponderato sul suo operato. Scrivo perciò questo pezzo 24 ore prima della partita di Coppa Italia contro il Modena, non tanto per non esserne (erroneamente) condizionato, quanto perché qualunque sia il suo risultato non cambierebbe di una virgola il mio giudizio sul Napoli. La società, nella figura del suo presidente, nel tentativo di espiare tutte le colpe che gli sono state ascritte nella passata stagione, sta pericolosamente lasciando il timone della barca in mano al suo nuovo "leader maximo".

Se l'astuto e pericoloso gioco è quello di avere a portata di mano un capro espiatorio in caso di fallimento del progetto (e i presupposti, checché se ne dica, ci sono tutti), ciò non avverrà in modo indolore, né sul piano finanziario (dove è ipotizzabile un vero e proprio tracollo degno dei migliori lunedì o venerdì neri di Wall Street) né su quello morale. Aurelio De Laurentiis tenga ben presente che un altro anno di insuccessi comporterà per lui il fallimento societario e personale. Altro che culto della personalità, sarà caccia alle streghe e, come sa bene Corrado Ferlaino, a Napoli questa pratica non è esattamente una passeggiata di salute. Si ridimensionino, perciò, gli uomini e si dia valore ai nuovi propositi e alle vecchie storie.