La "Zona Mazzarri" è tornata, ma serve un'identità tattica

La squadra ha ritrovato compattezza e capacità di non mollare, ma sono tante le lacune

la zona mazzarri e tornata ma serve un identita tattica
Napoli.  

Ancora la zona Mazzarri, ancora la sofferenza: ma di nuovo il Napoli riesce a vincere al Maradona, mantenendo una buona media nel girone di ritorno (due vittorie in casa e un pareggio in trasferta) e preparandosi al big match di domenica sera a San Siro contro il Milan. Verona sconfitta in rimonta, soprattutto grazie ai cambi nella ripresa: le forze fresche con Mazzocchi, Lindstrom e Ngonge hanno dato la spinta a un Napoli che lascia ancora molto a desiderare dal punto di vista dell'organizzazione tattica. Mazzarri ha cominciato con il 4-3-3, che per circa 20 minuti ha dato intensità e qualità, poi il calo repentino, con un giropalla sterile e il Verona che, soprattutto nella ripresa, ha preso coraggio. Mazzarri ha cambiato volto alla squadra con il 4-2-3-1.

Modulo che ha favorito la qualità di Lindstrom e Ngonge: grazie a loro, senza dimenticare Mazzocchi per l'assist a Kvara, hanno ribaltato la partita. Tuttavia l'allenatore ha manifestato preoccupazione per l'equilibrio, visto che nel finale il Verona è stato pericoloso due volte in contropiede. Ecco perché resta il dubbio su che atteggiamento avrà la squadra a San Siro: il Milan è avversario di calibro ben diverso rispetto a Salernitana e Verona. Un Napoli difensivo, con la difesa a cinque (mancherà Mario Rui per squalifica) oppure un modulo offensivo, come visto ieri nel secondo tempo. Dubbi che accompagneranno i tifosi per tutta la settimana, in attesa degli allenamenti che riprenderanno domani e la possibile nuova conferenza stampa di De Laurentiis, che dovrebbe tenersi mercoledì.