Mentre sul campo la squadra cola a picco e i tifosi hanno contestato la squadra a Torino, il Napoli prova a consolarsi sul mercato e a dare qualche segnale. Qualche intemperanza prima del match con lanci di oggetti, ma nulla di allarmante. Furiosa invece la protesta dei supporters sui social. Intanto il Napoli affonda per Lazar Samardzic, ieri lasciato in panchina da Cioffi nella gara tra Udinese e Lazio. Dovrebbe essere domani la giornata delle firme: De Laurentiis è in contatto sia col patron friulano Pozzo che col padre del giocatore. L’accordo con l’Udinese è chiuso per 25 milioni, complessivi, di cui 2.5 di bonus e senza contropartite. Col calciatore sono stati limati gli ultimi dettagli: lavoro duro per il patron e Chiavelli, visto che dall’entourage del calciatore sono emerse perplessità anche di natura tecnica. In sostanza ad ogni minima incertezza l’affare sembra poter saltare: per questo De Laurentiis ha fretta. Non si prevedono cattive sorprese, però.
Si mette male per Radu Dragusin: il calciatore vuole il Tottenham, eil club inglese sta cercando l’accordo col Genoa per evitare di pagarlo 30 milioni di euro. L’idea è di sborsare 25 milioni, ma si dovrebbe chiudere per 25 + 2 di bonus molto facili da raggiungere. Si lima ancora la cifra, ma la strada sembra in discesa. Il Napoli resta alla finestra, ma sembra chiaro che il calciatore non vede l’ora di giocare per gli Spurs. Se ne potrà riparlare solo se dovesse saltare tutto. Il club azzurro già si guarda intorno: si proverà a chiedere Kiwior in prestito all’Arsenal, mentre è arrivato un “no” per Lucumi. Impraticabile la pista Demiral, visti i costi troppo alti. Il Napoli continua a dire “no” a Bonucci, che sarebbe disponibile, mentre non procederà per Rugani, in quanto sta trattando il rinnovo con la Juventus. Per quanto riguarda le cessioni è tutto fermo. Demme dovrebbe restare, mentre Zerbin e Zanoli aspettano il via libera. De Laurentiis, però, vuole prima vederci chiaro nel caos che regna nello spogliatoio prima di capire chi davvero potrebbe andare via subito. L’idea è che qualche “seconda linea”, possa avere più motivazioni dei titolari.