Il mercato in entrata è ancora fermo, ma poco importa. Quello che conta c’è già. Una squadra forte. Fortissima, come quella dello scorso anno. Era questo che contava. Vero che Kim Minjae è andato via, ma a quanto pare sarà il primo e il solo addio eccellente. La sola perdita pesante per gli azzurri. Per il resto rimane tutto invariato: il Napoli resta quello che ha stracciato il campionato. E anche per questo sembra complicato immaginare che gli azzurri possano dilapidare quel divario che ha permesso di vincere il campionato con 16 punti sulla seconda. Volendo estremizzare il concetto e andare sul concreto: se con Kim il Napoli ha fatto il vuoto, nella peggiore delle ipotesi senza il fenomeno coreano potrebbe anche vincere con pochi punti di scarto, ma resterebbe comunque la più forte. Anche per questo non va estremizzata l’urgenza di arrivare al nuovo acquisto. In organico ci sono Juan Jesus e Ostigard. Se arriva un altro campione ben venga, ma anche se dovesse arrivare un calciatore normale il Napoli resterebbe competitivo. Non va dimenticato che un anno fa l’ex direttore sportivo Cristiano Giuntoli disse che secondo lui il vero erede di Koulibaly (per caratteristiche e dedizione) era proprio il norvegese.
E?Ostigard con un anno in più di esperienza (anche se ha giocato pochissimo) potrebbe prendersi più spazio. Sicuramente Garcia ha già fatto le sue valutazioni. Se deciderà di lanciare l’ex Genoa potrebbe accontentarsi di un difensore che non deve per forza essere un titolare a tutti i costi. Se invece le riflessioni del francese saranno simili a quelle di Spalletti, vale a dire che Ostigard non è ancora pronto, allora è probabile che il club azzurro sarà costretto a investire per garantire a Garcia un sicuro titolare. Ma se in difesa c’è incertezza, in avanti tutto procede a gonfie vele. A centrocampo serve solo il tassello dell’erede di Ndombele, ma che non dovrà essere per forza un titolare. Tutto perfettamente funzionante, invece, in attacco. Garcia ha trovato una macchina rodata, che pare si sta divertendo a far andare ancora più forte. Ha messo subito le mani sul gioiellino Raspadori, che ha inserito nel 4-2-3-1 “modulare” (un 4-1-4-1 con Anguissa vertice basso) dove Jack è stato dentro al campo a trovarsi la miglior posizione dietro la prima punta. E ottimo il lavoro dietro il collaudatissimo Osimhen. Raspadori lo ha protetto e spesso ha rubato palla facendo ripartire l’azione. Kvaratskhelia a sinistra con più spazio per accentrarsi e avere più margine per liberarsi da raddoppi e triplicature. Un primo terzetto subito interessante, senza dimenticare che Politano sembra già entrato in forma.
E poi c’è il fiore all’occhiello dell’attacco del Napoli. Giovanni Simeone è una garanzia di gol e di grande qualità: lo splendido pallonetto che ha chiuso il poker all’Hatayspor è la conferma di come Garcia potrà dormire sonni assolutamente. Resta da sciogliere il nodo Lozano, ma forse l’addio non è nemmeno così scontato. Ieri pomeriggio il messicano si è allenato regolarmente, tra sorrisi e un atteggiamento assolutamente normale. Vero che non è entrato nell’amichevole, ma è stata la sua prima “convocazione”. Aveva saltato i primi due test, ma evidentemente il motivo erano le condizioni fisiche. Il Chucky ha smaltito una distorsione al ginocchio che si era procurato nel finale di campionato. Sabato la prima panchina, anche senza entrare. Potrebbe essere un’esclusione mirata alla situazione di mercato, ma non è detto. Non ci sono state dichiarazioni in merito, in ogni caso mercoledì si saprà la verità. Il Napoli sfiderà il Girona e a quel punto Lozano dovrebbe essere coinvolto. In caso di un’ulteriore assenza scatterebbe l’allarme.