IL PIZZINO di Urgo: Giuntoli o non Giuntoli

Vedrete che anche questa volta il DeLa se la caverà e con un coup de théatre sorprenderà tutti.

il pizzino di urgo giuntoli o non giuntoli
Napoli.  

Il mondo mediatico e popolare che circonda la SSC Napoli - non tutto obbligatoriamente fervente per la squadra azzurra - non ha il volto di Giano Bifronte, infatti non può guardare insieme passato e futuro (magari potesse), ma quello di Harvey Dent di Batman, paladino della legge e mefistofelico criminale allo stesso tempo. La mattina questi personaggi immeritatamente saliti agli onori delle cronache si spendono per la bellezza e l'invincibilità dei partenopei, la sera dicono peste e corna del presidente De Laurentiis, accusandolo nel migliore dei casi di impreparazione e superficialità, nel peggiore di egocentrismo, ruberie, tracotanza e, perfino, di scimmiottamento (senza saperlo fare) di quel neosalvatore della patria (bianconera), di quel camminatore sulle acque, di quel mago Houdini dei tempi moderni, che corrisponde al nome di Cristiano Giuntoli.

Pare che quest'ultimo sia diventato, come d'incanto (sappiamo bene perché), più stratega di Napoleone - speriamo non faccia la stessa misera fine - e pure più perfido di Alessandro VI. Si enfatizza già la sua "arte" del doppiogiochismo e dei bastoni tra le ruote e la sua "naturale inclinazione" alla cospirazione e alla congiura, manco fosse una crasi tra Richelieu e Mazzarino. Tanto da sfidare nientemeno che il DS dei nerazzurri, Peppino Marotta, in singolar tenzone su tutti i giocatori (trattabili e intrattabili) di questo mercato estivo e ricevere perfino i complimenti impettiti di John Elkan, il nuovo re Mida del calcio italiano e, anche, il suo principale affossatore (altro che "soluzione al problema").

Il patron napoletano senza più la "costante e oculata guida" del suo ex direttore sportivo di certo capitombolerà (così preannunciano dalle Alpi alle Piramidi). L'uomo solo al comando, il tuttofare de noantri, il super Aurelio, però sembra tranquillo e non si rode tra atroci dubbi, instillatigli (così dicono) da suggeritori più impreparati dei dilettanti allo sbaraglio delle Corride di Corrado. Vedrete che anche questa volta il DeLa se la caverà e con un coup de théatre tirerà fuori, come suo solito, il coniglio dal cappello per la rassegnazione o il rodimento di tanti. Del resto ci sarebbe "poco da fare": sostituire Kim Min-jae e, a meno di qualche volontaria defezione, per ora, niente più.

L'ossatura della squadra rimarrà quella dello scudetto e, salvo improvvisi ripensamenti dell'ultim'ora, che in tanti auspicano, e nonostante litigi e incomprensioni inventate, si andrà avanti in pompa magna, Giuntoli o non Giuntoli.