La marcia trionfale del Napoli si è arrestata con la seconda sconfitta in campionato, la prima in casa. Dopo il ko con l'Inter del 4 gennaio, stavolta è la Lazio a battere la capolista. Anche in questa occasione partenopei sconfitti di misura: decide un gol di Vecino nel secondo tempo, che sfrutta un errore di Kvaratskhelia e segna con un tiro potente e angolato. Nessun dramma, però: i tifosi a Fuorigrotta hanno applaudito la squadra, anche se l'atmosfera non era la solita. La protesta delle curve per il divieto di introdurre oggetti contundenti sugli spalti, ha fermato il consueto tifo colorato e chiassoso del Maradona, mentre dal settore ospiti sono piovuti in continuazione fumogeni e petardi, ferendo un ragazzino ricoverato in ospedale per delle ferite alla mano. Non sono mancati nemmeno, purtroppo, i soliti cori beceri da parte dei circa 700 sostenitori ospiti. Al termine del match Luciano Spalletti ha ammesso che il suo Napoli non era in giornata, ma senza fare drammi: "Un pari sarebbe stato giusto", ha detto l'allenatore del Napoli, che poi ha individuato il problema: "Ci hanno costretti a giocare sulle fasce, e nel secondo tempo i cambi non hanno inciso come accaduto in passato". Il vantaggio sulle seconde è di fatto inalterato, ma con l'Atalanta sabato prossimo - ancora al Maradona - servirà il riscatto.
Napoli, niente drammi: Spalletti chiede di voltare pagina
La sconfitta del Milan consola gli azzurri dopo il ko interno contro la Lazio
Napoli.