Un kolossal. E' quello che è il Napoli secondo il patron De Laurentiis, come dichiarato alla tedesca Bild. Per il patron il campionato in corso è il degno culmine di un percorso durato dieci anni, passato ance per fasi dolorose in cui è stato necessario aver coraggio, come il ringiovanimento della rosa della scorsa estate, rinunciando a Koulibaly, Insigne, Mertens cardine della squadra. E nell'intervista De Laurentiis si è auto incensato per la capacità di scovare e valorizzare gioielli, in passato Hamsik, Jorginho, Lavezzi, Cavani ed ora Osimhen e Kvaratskhelia. Osimen e Kvaratskhelia che il patron azzurro ha tolto dal mercato, dichiarando che difficilmente se ne andranno in estate visto che non c'è alcuna esigenza di vendere per il Napoli considerando i conti a posto e l'assenza di debiti nel bilancio azzurro.
A tal proposito ha espresso una critica per i big spenders in particolare della Premier League: “Sembra che quei club non siano gestiti dai proprietari che li possiedono ma dagli agenti dei giocatori, i direttori sportivi sembrano essere soci degli agenti dei giocatori e gli allenatori si comportano come direttori sportivi. Spesso i proprietari del club non sono presenti perché gli effettivi proprietari sono i fondi”. Da De Laurentiis poi alcune ricette per rinnovare il calcio: “Ci devono essere molti più cambi di giocatore possibili. Un cartellino giallo è una penalità di dieci minuti e un cartellino rosso è una penalità di trenta minuti. Sto pensando a piccole telecamere sulla testa, nelle scarpe o sulle ginocchia. Il calcio ha 150 anni e come molti altri sport, dobbiamo cambiare il gioco. La Formula 1, ad esempio, ha fatto molto bene negli ultimi anni e ha offerto agli spettatori spunti completamente nuovi»