Doveva essere gennaio il mese del calo del Napoli e delle inseguitrici che accorciavano sulla squadra di Spalletti, parola di esperti armati evidentemente di un bagaglio più di speranza che d'esperienza, visto che il Napoli vince anche contro la Roma e allunga a più 13 in classifica sulla seconda, ora l'Inter. Gara difficile quella del Maradona con le squadre che si sfidano con Kvaratskhelia e con Kim che quasi beffa Meret. Poi a spazzare via congetture e speranze di cui sopra ci pensa Osimhen al 17esimo con un capolavoro: Kvara gliela pennella lui l'addomestica col petto, la coccola palleggiando e poi spara un siluro alle spalle di Rui Patricio.
La Roma è ostica e non molla, ma Meret nel primo tempo è ancora una volta pronto su Spinazzola. Ancora prodigioso Meret su Cristante nel secondo tempo, con la Roma che spinge e col Napoli che spreca un contropiede con Lozano. Il pareggio giallorosso arriva come lo scorso anno con El Sharaawi che scappa a Lozano e beffa Meret. Ma lo scorso anno il Napoli non aveva in panchina gente come il Cholito Simeone, in grado in pochi scampoli di partita di garantire, solo per il campionato 9 punti agli azzurri in situazioni difficilissime. Ruggisce il Maradona, ruggisce Osimhen, ruggisce il Cholito: il Napoli vince ancora e per il calo di gennaio se ne parla a febbraio. Almeno.
Con le inseguitrici a più tredici il Napoli, come ribadito anche nei giorni scorsi (Il Napoli è già campione? No, ma Milan, Inter e Juve non possono più fermarsi) non è ovviamente campione di nulla, perché a 53 punti non si vince un bel niente, tuttavia è inevitabile e persino banale notare che se il gap si allarga (quando fu scritto l'articolo di sopra il Milan era a -9, oggi è a -15) e le giornate a disposizione diminuiscono il compito delle inseguitrici diventa sempre più difficile. Per intenderci: se si fissasse quota scudetto a 87 punti per il Napoli servirebbero 34 punti in 18 partite che restano da giocare, numeri alla portata, mentre l'Inter per arrivarci dovrebbe farne 47 in 18 partite...praticamente vincerne 15 o 16 su 18 senza perdere mai...un cammino ben piùn proibitivo insomma. Non impossibile, ma molto difficile.