Mertens: Napoli non è la SSC Napoli. Si eviti la solita narrazione dei traditori

Legittimo dirsi addio, squallido se per farlo con colpa servisse il fango...

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Napoli.  

La vicenda è perfettamente ordinaria: è l'iter a assere noiosamente stucchevole. La vicenda è quella che vede Dries Mertens sempre più lontano da Napoli.
Ed è ordinaria, per motivi che è banale pure andare a descrivere: in molti ha disegnato la tipica “o” della sorpresa, sulla boccuccia, la richiesta economica del belga alla società per rinnovare.
4 milioni in totale tra ingaggio (circa 2,5 milioni), bonus alla firma e commissioni per l'entourage che lo segue.


Richiesta perfettamente legittima: lo sarebbe stato pure se fosse stata più alta d'altronde, Mertens ritiene di valere quella somma e quella somma chiede...tantopiù se vi fosse qualcuno disposto a darglieli quei soldi che a 35 anni ovviamente fanno comodo.
Altrettanto legittima la posizione del Napoli che non è disposto a dare quei soldi a un calciatore di 35 anni in un momento in cui si punta (in casa Napoli) a sfoltire il monte ingaggi, e in un momento in cui in Italia in generale non si riescono a garantire ingaggi a cinque stella ai calciatori.


E' il modus che infastidisce: è già accaduto che i partenti venissero additati a traditori e questo non fa francamente bene.
Non fanno bene le fughe di notizie, non farebbero bene qualora vi fossero i tentativi di dare “l'esoso mercenario senza cuore” in pasto al popolo che di certe dinamiche è a digiuno.
Non fanno bene perché se è vero che è la somma che fa il totale è vero pure che il bonus alla firma è prassi nel mondo del calcio come prassi sono le commissioni agli agenti: giusto o sbagliato è un argomento che esula totalmente dal senso dell'articolo...la cronaca dice che per un giocatore che si libera a parametro zero e per l'entourage, il bonus alla firma e la commissione sono prassi. 

Prassi in casa Napoli sono stati pure gli addii dei big con relativi veleni: Lavezzi, Cavani, Higuain, Hamsik, Insigne, Reina...narrazioni di chi “preferisce il vil denaro” a contesti unici come Napoli.
Non va: è una narrazione stanca, logora e stucchevole. 
Attenzione: nessuno sostiene che il Napoli debba rinnovare Mertens perché i 4 milioni sbandierati sono in realtà 2,4 e il resto bonus di prassi. Una tesi che da queste parti non si sostiene minimamente, si sostiene piuttosto che, come in ogni cosa che riguarda la SSC Napoli a dir la verità, l'opacità crea danni e sarebbe auspicabile la chiarezza: quanto ha chiesto Mertens? Quanto è disposta a offrire la SSC Napoli? Il gioco è tutto lì. 


Non sarà francamente un anno in più a 35 anni a cambiare ciò che è Mertens per Napoli e cosa è Napoli per Mertens: d'altronde un figlio non è un cane, un gatto o un criceto.
Si proceda, se ci sono margini per procedere, per quel che è la situazione, e cioè una trattativa, tra due parti private, la Società Sportiva Calcio Napoli, e non la Città di Napoli si badi bene, e un professionista, Dries Mertens. Poi sia quel che sia: se il belga resta a Napoli tutti contenti, se non ci sono margini restano 10 anni, record su record e qualcosa di ineguagliabile...e che resta e resterà, al netto di qualche cik ciak nel fango.