È il giorno più lungo per la Turris: se i corallini sono ormai avviati a retrocessione certa (manca soltanto la matematica per sancirla), il club prova a evitare l’umiliazione della radiazione: ma per farlo, entro oggi dovrà saldare stipendi e contributi arretrati ai tesserati. Il tutto mentre la società ha annunciato di aver formalizzato la domanda di accesso alla composizione negoziata per la ristrutturazione del debito che, se accordata, permetterebbe di evitare i pignoramenti, consentendo lo sblocco dei conti e l’accesso sia ai contributi federali e alla liquidità residua. Questo consentirebbe di colmare i debiti fino al termine della stagione e riscattare la fideiussione da 350mila euro previo rispetto degli obblighi retributivi verso i tesserati che ormai in larga parte provengono dalle giovanili. La tifoseria, intanto, resta sul piede di guerra e non escluso che possano esserci mobilitazioni per chiedere chiarezza ed evitare che oltre al danno delle retrocessione in serie D si aggiunga anche la beffa della cancellazione dal panorama calcistico che obbligherebbe i corallini, il prossimo anno, a ripartire dall’Eccellenza. Sempre che si trovi qualcuno disposto a sobbarcarsi l’onere della nuova avventura.
Mario Pepe