Nuoto, Europei: Sanzullo vince un gara "assurda" che non avrà mai un vincitore

Ad Ostia è successo di tutto. Difetto di comunicazione tra i giudici e la 25 km è stata un pasticcio

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Napoli.  

Mario Sanzullo ha vinto la gara più assurda della storia delle acque libere. Una 25 km talmente assurda –ripetizione voluta- che in realtà non avrà mai un vincitore. Non siamo impazziti. Purtroppo è proprio così. La gara è stata assurda! Il nuotatore napoletano ha toccato prima di tutti la piastra d’arrivo ma lo ha fatto in un contesto dove di chiaro c’è stato solo la confusione dei giudici.  

Andiamo per ordine. L’Europeo di Roma è stato trionfale sia dal punto di vista organizzativo che di risultati. In piscina grande spettacolo, invece nel mare di Ostia il meteo ha dato tanti problemi. Dopo diversi rinvii, oggi si è deciso di nuotare sia la 5 che la 25 km maschile e femminile. Un tentativo necessario per salvare l’intero programma. La gara breve è filata via liscia. Nella 25 è successo di tutto. Dopo 15 km la competizione è diventata una lotteria. I giudici in mare hanno espresso la volontà, poi diventata decisione, di chiudere così la questione. A riva però questa comunicazione non è arrivata. Incredibili le spiegazioni degli azzurri. Sanzullo è stato chiaro: “Mi hanno detto che era l’ultimo giro, sono andato a sprintare e ho vinto”. Il campione del mondo Dario Verani non poteva crederci. “Lo sto sentendo da lui – si riferisce a Mario Sanzullo- che mancava un solo giro, a me non hanno detto nulla. Assurdo, sono rammaricato, è un Europeo ma ormai non possiamo farci nulla”. 

Il coordinatore del settore acque libere Stefano Rubaudo ha poi spiegato: “Difetto di comunicazione tra chi era in mare e chi invece a riva”.  

Tutto pazzesco al punto che Mario Sanzullo, per qualche minuto, pensava di aver realmente portato a casa un oro che invece –salvo clamorose nuove assurde decisioni- non sarà mai assegnato. L’Italia aveva piazzato una storica tripletta. Un dominio assoluto che ha fatto seguito alla vittoria di Paltrinieri e all’argento di Acerenza nella 5 km. Per la cronaca la stessa assurda -è l’unico termine che può rendere l’idea- cosa è successa nella 25 km femminile con atlete che continuavano a nuotare quando la gara era stata già sospesa.