La stagione di Alessandro Sibilio è stata spettacolare. Nessuno si aspettava una crescita esponenziale come quella messa in mostra prima agli Europei Under 23 e poi alle Olimpiadi. Il napoletano non ha sbagliato nulla, o quasi, come ha raccontato alla Gazzetta dello Sport.
“Avrei voluto avere un comportamento diverso nella finale della mia gara (i 400 ostacoli ndr). E’ entrata nella storia con l’enorme 45’’94 di Karsten Warholm, ma io, che ero stravolto dopo una stagione che mi ha regalato l’oro europeo under 23, ho vissuto guardando la schiena degli altri”.
Sibilio è un classe 1999 e ha tanto ancora da dare. “Ho 22 anni e sono ancora in fase di crescita –ha spiegato alla rosea- nell'ultima stagione ho preso altri due cm arrivando a 191”. L’altezza potrebbe sembrare un problema ma Sibilio spiega il segreto per andare forte. “E’ tutta una questione di ritmica tra gli ostacoli, ecco dove devo migliorare”.
L’impressione è che i miglioramenti di Sibilio siano solo all’inizio. “Ho cominciato con gli ostacoli a 16 anni, ho raccolto buoni risultati poi mi sono un po’ seduto. Poi in accordo col mio tecnico sono cresciuto gradualmente e ora è il momento di svoltare”. E per farlo la preparazione invernale sarà fondamentale. Non lo vedremo nelle gare indoor perché l’obiettivo è l’Europeo di Monaco di Baviera. “Farò come nel 2018, quindi mi rivedrete in gara in primavera.Agli Europei più forte di me potrà esserci solo Warholm, ma prima ci saranno anche i Mondiali di Eugene (Stati Uniti ndr). Nel programma ci saranno anche delle tappe di Diamond League”.
Un programma bello e ambizioso per crescere ancora e avvicinarsi magari al record italiano di Fabrizio Mori, campione del Mondo a Siviglia nel 1999, e diventare l’azzurro più veloce della storia dei 400 ostacoli.